Napolitano a Monti: “Mario, hai voluto la bicicletta ora pedala!”

In un'era di spot, frasi a effetto, tweet e slogan, la pazienza di ascoltare un discorso politico fitto e articolato che si snoda lungo 5 cartelle appare ai più uno sforzo ciclopico. Eppure molti c...

In un’era di spot, frasi a effetto, tweet e slogan, la pazienza di ascoltare un discorso politico fitto e articolato che si snoda lungo 5 cartelle appare ai più uno sforzo ciclopico. Eppure molti che si pregiano di fare politica dovrebbero riprendere il discorso pronunciato ieri dal Presidente Giorgio Napolitano, di fronte alle più alte cariche dello Stato, leggerlo con calma e ammirarne la sapienza giuridica e l’acume politico.

Napolitano dà a ciascuno il suo. Meriti, pochi e circoscritti, e colpe per gli insuccessi della legislatura, molti, diffusi e circostanziati. Napolitano inquadra le scelte del passato inserendole in una cornice di pieno rispetto della costituzione e fotografa ruoli e doveri futuri per le nuove decisioni che a breve dovranno essere prese.

Si incarica di informare che sarà ancora lui a gestire la delicata fase dell’incarico per formare il futuro governo, suo malgrado. E dicendo questo informa tutti che la parentesi dell’eccezione del governo tecnico è chiusa. Dopo il voto, l’indicazione a cui darà ascolto verrà non più dal contesto economico e internazionale, come nel novembre 2011, ma dall’indicazione dell’elettorato.

Gli italiani potranno scegliere il loro governo e lui darà seguito a questa indicazione. Chi aspira a ricoprire ancora il ruolo di Presidente del Consiglio non ha altra strada che quella di raccogliere la maggioranza dei consensi.

Monti ha compreso, chiaramente, che la sua scelta di dimettersi e far cadere il governo, e soprattutto, questa fase di riflessione sulla sua possibile discesa nell’agone politico, agli occhi del Presidente Napolitano è già stato sufficiente a considerarlo uomo di parte, non più utilizzabile come riserva dello Stato, in caso di bisogno per eventuali situazioni di empasse politico.

Napolitano ha dunque rivolto a Monti un sagace invito: “Mario, hai voluto la bicicletta, ora pedala!”