La stoccataNessuno si indigna per la scherma, meglio parlare di mercato di riparazione e calcioscomesse

E' il solito refrain all'italiana. Prima viene il santo e intoccabile pallone e poi tutto il resto. Anche al sottoscritto piace guardare il calcio, come alla stragrande maggioranza degli italiani. ...

E’ il solito refrain all’italiana. Prima viene il santo e intoccabile pallone e poi tutto il resto. Anche al sottoscritto piace guardare il calcio, come alla stragrande maggioranza degli italiani. Ma forse abbiamo un problema: ci scaldiamo per le Olimpiadi con sport che durante gli altri quattro anni non vengono minimamente considerati. E allora diventiamo subito esperti di nuoto, scherma e compagnia cantante.

In un contesto del genere non riscuote clamore la notizia dell’esclusione di Paolo Pizzo dal Club Olimpico del Coni. Chi è Paolo Pizzo e cos’è il Club Olimpico?

Paolo Pizzo è uno schermidore catanese, classe 1983, che si è laureato campione del mondo di spada ed è arrivato quinto alle ultime Olimpiadi di Londra, eliminato da colui che poi si sarebbe laureato campione del mondo.

Il Club Olimpico sovvenziona gli atleti e, come spiega lo stesso Paolo Pizzo in un’amarissima nota rilasciata al sito Olimpiazzurra.com , “è fondamentale per un atleta come che non ha le entrate di un calciatore”. Questo in virtù del fatto che il Coni ha ristretto la lista dei beneficiari ai soli atleti semifinalisti delle Olimpiadi e Pizzo che rimane comunque campione del mondo e d’Italia in carica e dopo aver attraversato il calvario di due delicate operazioni chirurgiche adesso é tagliato fuori.

“Il rammarico è tanto – ha scritto Pizzo nella sua nota – e non solo per il danno economico grave, ma soprattutto perché testimonia una certa mancanza di ‘sensibilità’ da parte di chi ha deciso i criteri per il ‘Club Olimpico’ al Coni. Bastava lasciare un minimo di discrezionalità per casi come il mio.

Sono stato infortunato a lungo, ho stretto i denti e ho sfiorato la medaglia. Ripeto, sono tuttora campione del mondo individuale. In definitiva ho lasciato la mia terra per la scherma, ho fatto mille sacrifici per migliorarmi, ogni giorno testimonio la bellezza del mio sport in giro per l’Italia e vengo così ricompensato.

Un brutto segnale per chi come me vuole credere che lo sport vero e pulito sia un traino giusto e valido, potente per le attuali e future generazioni”.

Il Coni non ha, secondo l’atleta, nemmeno cercato di mediare per trovare una soluzione per i casi più delicati come quello dello schermidore etneo. E mentre il pallone scivola in rete lo sport azzurro riesce a mortificare campioni e atleti validi che vivono una quotidianità fatta di sacrifici e impegni.

Contattato su Facebook Paolo Pizzo sfoga la sua disapprovazione per un sistema che non dà spazio allo sport ma alla chiacchiera. “Per esempio – scrive lo schermidore – si parla più di Montano che si è lasciato con la Mosetti, piuttosto che di un Montano che ha conquistato il bronzo olimpico a squadre nonostante il gravissimo infortunio riportato a giugno! Noi della scherma trainiamo il medagliere olimpico azzurro da sempre ed e’ ora di considerare il mio sport come una risorsa importante per la nazione e, più in generale, di qualificare tutte le discipline sportive come possibile motore per le future generazioni”.

Future generazioni che potrebbero prendere ad esempio, piuttosto che la cresta di Balotelli lo spirito olimpico di Paolo Pizzo che ha concluso dicendo: “Oggi sono deluso per questa scelta presa dai vertici dello sport. Domani dimostrerò loro quanto hanno sbagliato. In pedana, come sempre, col tricolore sul petto! Nonostante tutto”.

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