Storia MinimaPier Luigi Bersani dica che il “centralismo democratico” non è il regolamento del Pd

Non sono stato un elettore di Matteo Renzi. Ciò detto, se umanamente capisco lo sfogo di Massimo d’Alema, mi sembra che politicamente sia rivelatore di una mentalità che pensavo finita da tempo. No...

Non sono stato un elettore di Matteo Renzi. Ciò detto, se umanamente capisco lo sfogo di Massimo d’Alema, mi sembra che politicamente sia rivelatore di una mentalità che pensavo finita da tempo. Non so quali elementi probanti ci siano per dimostrare che Matteo Renzi fosse il solito burattino in mano agli avversari, “l’uomo scelto da voi contro di noi”, la figura scelta dai media per espugnare la roccaforte del Pd.
So, tuttavia, che cosa significhi dire il “nostro popolo ha capito la provocazione e ha reagito”.
Una logica da “liberazione” che si fonda sul principio della difesa ad oltranza della fortezza e dunque ritiene non ricevibili critiche di qualsiasi genere. Anzi trasforma il contendente interno nel più temibile degli avversari. Meglio ancora: nel “nemico”.
Qualcuno dica per favore a chi di dovere che esca da quel film; che il Muro di Berlino è caduto più di venti anni fa e che la gestione da centralismo democratico è una roba che appartiene all’era del partito guida. Una cosa che quando ha funzionato, era meglio se non funzionava.

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