Fino a qualche tempo fa potevi avere le pentole, il servizio di bicchieri da 6, qualche volta addirittura l’aspirapolvere. Oggi, complice la crisi economica, la situazione è cambiata. Le raccolte punti promozionali realizzate dalle catene di supermercati hanno messo da parte i prodotti per puntare sulla scontistica.
L’ultima in ordine di tempo è Esselunga: sino al 31 dicembre ogni 50 euro di spesa o 200 punti (ovviamente in un unico scontrino) si ottengono 8 euro di sconto da utilizzare a partire dal 2 gennaio. Ma la catena di Bernardo Caprotti non è nuova a queste iniziative: alcuni di mesi fa aveva lanciato una promozione analoga che consentiva di avere uno sconto sulla benzina.
Il vantaggio per i consumatori è evidente: invece di riempire la casa con l’ennesimo elettrodomestico (per il quale talora devono anche sborsare un contributo in denaro) risparmiano sulla spesa oppure sul pieno.
Ma i supermercati cosa ci guadagnano? La risposta è semplice: la nostra fedeltà. Invece di cambiare punto vendita (in base alle offerte o, semplicemente, alla comodità), andiamo sempre nello stesso supermercato. Almeno per il periodo della promozione…
Un altro motivo che spinge le catene a organizzare questo tipo di attività è il tentativo di differenziare la propria immagine. Tutte le insegne vendono (più o meno) le stesse marche, tutte fanno (più o meno) le stesse offerte speciali (come 3 x 2 o sconti sui prezzi dei prodotti). Come distinguersi, allora, dai concorrenti? Proponendo promozioni diverse, particolari, che i clienti notano, riconoscono, ricordano. Come nel caso di Esselunga oppure di Coop, sua storica rivale, che offre uno sconto del 10% sul totale della spesa. Ma solo a coloro che sono in cassa integrazione o hanno perso il lavoro negli ultimi 6 mesi.