La finanza ritrovataQuelli che…“Che cosa ci importa dello spread!”

Chiunque sia minimamente avvezzo alla finanza conosce il detto “non ci sono pasti gratis”. L’affermazione significa che nessuno ci regala niente e che quindi se due attività finanziarie hanno rendi...

Chiunque sia minimamente avvezzo alla finanza conosce il detto “non ci sono pasti gratis”. L’affermazione significa che nessuno ci regala niente e che quindi se due attività finanziarie hanno rendimenti diversi, quello più alto tra i due segnalerà il maggior rischio di quella attività.

Osservare il rischio che sta dietro ai rendimenti offerti da diverse attività finanziarie è utile a non prendere rischi impropri, o addirittura “fregature”, facendosi cioè attrarre da rendimenti elevati, troppo elevati, che però potrebbero mettere addirittura in dubbio la possibilità di rivedere poi il capitale investito.

Lo spread è un buon indicatore del rischio che un investitore corre quando acquista un titolo di stato diverso da quelle che, in un dato momento, è considerato privo di rischio. Lo spread BTP/Bund misura quindi il rischio che un investitore, anche italiano, corre se investe nei BTP rispetto all’acquisto di Bund. Tanto più esso è alto, tanto maggiore sarà il rischio di incorrere in possibili perdite di capitale al momento del rimborso.

Questo è solo uno dei modi di utilizzare lo spread e solo una delle varie ragioni perché ci deve interessare sapere che cosa esso sia e come utilizzarlo.

Sul tema avevo trovato molto interessante per chiarezza e lucidità l’articolo scritto su la Repubblica da Eugenio Scalfari il 25 novembre 2012: “La dittatura dello spread è soltanto demagogia”. Invito chi ne avesse la possibilità ad andare a leggere o rileggere quel pezzo.

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