Un altro NordestTra baratto e tv in affitto… C’è anche la finanza creativa

Nel weekend sono passata per caso in centro ad Abano Terme. Per chi non la conoscesse è la località termale dei Colli euganei più rinomata in provincia di Padova. Meta di vere e proprie invasioni d...

Nel weekend sono passata per caso in centro ad Abano Terme. Per chi non la conoscesse è la località termale dei Colli euganei più rinomata in provincia di Padova. Meta di vere e proprie invasioni di tedeschi e austriaci in qualsiasi periodo dell’anno, al punto che negli hotel era possibile leggere cartelli con le indicazioni «fanghi» solo in tedesco, in taluni bere birre e cibarsi solamente di eis café nei bar.

Abano è stata città di sfide e battaglie tant’è che i ‘classici’ Eurostar qualche anno fa fermavano lì e non a Rovigo che è comunque capoluogo di provincia. Talvolta nemmeno a Ferrara. Roma-Firenze-Bologna-Abano/Terme euganee-Venezia: questo il viaggio per portare anche gli italiani nel mondo delle cure.

Ma ritorniamo in centro dove è tutto un sfavillare di luminarie dai giochi di luce ingegnosi. Ebbene molte luci sono affittate e verranno riconsegnate il 7 gennaio. Non solo: siamo a un punto tale di crisi del settore, e dell’impresa alberghiera in sé, che molte strutture sono chiuse e riapriranno a primavera in attesa di buone prenotazioni. Altri raccontano che oggi si affittano perfino le tv stanza per stanza. «Oramai si affitta tutto» spiega un albergatore che ha nella mente il ricordo di corriere di tedeschi letteralmente prelevati dalla loro città, portati qui 15 giorni e poi riportati indietro (felici).

Forse quel turismo non c’è più. Ma i dipendenti scendono di unità. I fatturati si dimezzano. La Cgia di Mestre ha lanciato l’allarme tredicesime per le PMI e già arrivano puntuali i racconti: «I fornitori che ci dovevano pagare salderanno a gennaio, quindi le tredicesime saranno pagate nel 2013». Chissà.

Qualcuno dice che i cambi merce aziendali sono sempre più all’ordine del giorno. Un esempio? X fa da sponsor a Y in un evento. X paga Y con il suo prodotto. Ovvero: in prosciutti, se produce quelli. Oppure panettoni, formaggi, grappe. Tutto fa riserva. E viene distribuito ai dipendenti.

A Vicenza questo weekend si svolgerà uno strano mercatino. Tutte le donne venete sono state invitate a recarsi in piazza Signori con un capo che non usano più e che verrà valutato. Sulla base della stima verrà assegnato un pass per poter accedere al mercato e acquistare, con quel pezzo di carta, un altro capo o oggetto valutato nello stesso range di quello ceduto. Un baratto insomma. Le organizzatrici l’hanno intitolato: «Passamano».

Il vintage è altra cosa. Questo è scambio puro senza uso di denaro.

La cosa più interessante è però accaduta più a Nord e può diventare un caso. In Alto Adige, a Cadipietra in valle Aurina, il titolare del maso Moserhof ha deciso già alcuni mesi fa di distribuire ai suoi azionisti dividendi in natura, con i prodotti biologici che coltiva. L’iniziativa è resa possibile grazie al Ethical Banking. E per chi volesse aumentare il rendimento, può lavorare nel maso durante l’alpeggio, la raccolta o la fienagione in cambio di ulteriori prodotti.

Un po’ finanza creativa e un po’ tradizione contadina, potrebbe essere il giusto mix anti-crisi.

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