Nel corso degli ultimi anni, il trattamento del cancro della mammella ha subìto un’evoluzione; la considerazione dei gravi esiti terapeutici, funzionali ed estetici, così come l’introduzione della radioterapia nel trattamento locoregionale del cancro della mammella hanno condotto ad una chirurgia meno mutilante. Il ricorso a tecniche di chirurgia plastica associata con la chirurgia oncologica ha consentito progressi rilevanti nell’estensione del trattamento conservativo. L’utilizzo di procedure di chirurgia plastica permette una pianificazione anticipata, fin dal trattamento iniziale del tumore, migliorando i risultati e preservando nel migliore dei modi la morfologia della mammella.
TRATTAMENTO CONSERVATIVO DEL CANCRO DELLA MAMMELLA
Il trattamento conservativo è dato dall’exeresi completa del tumore circondata da margini di tessuto ghiandolare sano. Viene definito, a seconda degli Autori e dell’entità dell’estensione: tumorectomia, tumorectomia allargata, quadrantectomia.
La terapia conservativa, giustificata sul piano strettamente oncologico, deve rispondere ad un imperativo estetico. La chirurgia conservativa deve preservare o ripristinare la morfologia della mammella.
Nel 20-25% dei casi, la terapia conservativa si accompagna ad esiti legati alla chirurgia e all’irradiazione. Le sequele postoperatorie
sono principalmente:
- un’asimmetria di volume;
- un’asimmetria di posizione dell’areola;
- una deformazione della mammella per perdita di sostanza ghiandolare o per retrazione cutanea;
- una cicatrice allargata, retraente e antiestetica, una briglia cicatriziale;
RUOLO DELLA CHIRURGIA PLASTICA NEL TRATTAMENTO DELLE SEQUELE ESTETICHE DEL TRATTAMENTO CONSERVATIVO
- Correzione della malposizione dell’areola
- Correzione di una retrazione cicatriziale
- Correzione di un’asimmetria importante tra le due mammelle
RUOLO DELLA CHIRURGIA PLASTICA NELLA PREVENZIONE DELLE SEQUELE ESTETICHE DEL TRATTAMENTO CONSERVATIVO
Il trattamento conservativo rispetta i dettami della chirurgia oncologica, ma può fare ricorso alle tecniche di chirurgia plastica e questo sin dall’approccio iniziale. Si possono quindi modificare e attuare tutta una serie di tecniche volte all’ootenimento del risultato estetico migliore. Queste comprendono a grandi linee:
- Incisioni cutanee
- Exeresi del tumore
- Rimodellamento ghiandolare
- Plastiche mammarie
TRATTAMENTO RADICALE DEL CANCRO DELLA MAMMELLA
Il chirurgo plastico deve il più delle volte far fronte alle sequele lasciate da una mastectomia totale (modificata secondo Patey). Una ricostruzione mammaria non interferisce con il monitoraggio del cancro della mammella. È il motivo per cui il differimento della ricostruzione dopo trattamento chirurgico primario, fino a ieri considerato indispensabile, non è più necessario oggigiorno; alcune ricostruzioni vengono quindi effettuate contemporaneamente alla mastectomia.
TEMPI DELLA RICOSTRUZIONE
Una ricostruzione si effettua generalmente in tre tempi:
- ricostruzione del volume della mammella mastectomizzata;
- armonizzazione della mammella controlaterale che si esegue dopo 3 mesi, ma che può in alcuni casi effettuarsi nello stesso tempo della ricostruzione mammaria, per ottenere due mammelle simmetriche;
- la ricostruzione del CAC rappresenta l’ultimo tempo chirurgico. Viene eseguita dopo un intervallo di circa 3 mesi, quando il risultato è ormai stabile;
METODI DI RICOSTRUZIONE
- Ricostruzione con espansione tissutale e successivo impianto di protesi mammaria definitiva.
- Ricostruzione con lembo muscolocutaneo di grande dorsale con o senza protesi
- Ricostruzione con lembo muscolocutaneo di retto dell’addome penduncolato o libero
La ricostruzione mammaria immediata può essere proposta a un numero sempre maggiore di pazienti alle quali venga diagnosticato un carcinoma intraduttale mediante mammografia. Alcune pazienti non accettano di sottoporsi a una mastectomia che non sia seguita da una ricostruzione mammaria immediata. Altre ancora hanno bisogno di un periodo di riflessione prima di prendere in considerazione una ricostruzione mammaria. È necessario fornire un’assistenza psicologica e un’informazione adeguata alle pazienti, poiché il livello di soddisfazione è molto difficile da prevedere. L’associazione tra chirurgia plastica e chirurgia oncologica permette di fare progressi considerevoli nella cura del cancro della mammella; da qui, la nuova terminologia: chirurgia oncoplastica. Le diverse tecniche permettono un miglioramento dei risultati estetici e tendono ad ampliare le indicazioni al trattamento conservativo. Dopo mastectomia, è preferibile proporre sempre una ricostruzione, dal momento che ciò non modifica in nessun modo il monitoraggio oncologico e diminuisce l’impatto di tale mutilazione.
Ovviamente questo piccolo post non vuole essere esaustivo di tutta la complessità dell’argomento, ma vuole essere di piccola linea guida alla comprensione dell’argomento.
Del 2012, il giorno importante, da questo punto di vista, è stato sicuramente il 15 ottobre, Giornata europea per la prevenzione dei tumori al seno, Breast Health Day, promossa dall’organizzazione non-profit Europa Donna (European Breast Cancer Coalition) e il BHD (Breast Health Day).
Ricordiamoci, non solo ogni mese di ottobre, ma TUTTO l’ANNO, di pensare sempre alla salute del proprio seno e di sapere che, con le tecniche di chirurgia plastica ricostruttiva, l’intervento al seno non deve generare più angoscia ma aiuta fortemente a migliorare l’aspetto fisico e la stima e visione di sè.