Vienna 13, dicembre 2012
Buongiorno anzi ormai buonasera!
Ieri sera sono andata all’ultimo Klassenabend (serata della classe) che mi interessava: quello del professor Peter Edelmann. Come al solito iniziava alle 19.
Sono uscita di casa verso le 18 e 20 copertissima, ormai ho bisogno oltre che di un golf pesante anche di due giacche, ma io sono molto freddolosa! L’andata è stata particolare. Appena sono salita sulla S-Bahn (metro veloce), ho visto due corpi di uomini sporchissimi distesi a terra, c’era una puzza di alcol tremenda e loro erano come morti, uno era vestito con una divisa verde militare, l’altro più o meno normale. Ovviamente tutta la gente li guardava con un punto interrogativo sul volto, all’inizio credevo che si fossero presi a botte, poi ho capito che erano solo ubriachi fradici. Uno avrebbe voluto tossire, ma non riusciva neanche ad alzare la testa. Per fortuna dovevo scendere dopo solo una fermata!
Arrivata a Landstraße, mentre stavo aspettando la U4 (metro) sentivo una donna piangere, anzi singhiozzare. Guardandomi intorno ho visto una ragazza bionda con il trucco colato a causa delle troppe lacrime e con due birre in mano; beveva e piangeva. Mah! Non ci potevo credere. A Vienna capita spesso di incontrare persone completamente fuori di testa, gente che urla, che parla da sola, che piange, che ti fissa in modo imbarazzante senza distogliere lo sguardo e che appunto beve, tanto. Tre in un colpo solo però, è assolutamente da record! Ovviamente, come se non bastasse, nel frattempo ho ricevuto una telefonata da Eva perché sarebbe arrivata 5 minuti in ritardo. Uff! L’ho aspettata non 5, ma ben 10 minuti alla fermata di Schönbrunn e c’erano -5 gradi! Per poco non congelavo e soprattutto l’italiana che aspetta l’austriaca è il colmo.
Anche questo Klassenabend si è svolto al teatro all’interno del cortile del castello di Franz e Sissi: Schlosstheater Schönbrunn.
Dopo aver lasciato giù le giacche, abbiamo incontrato anche Kerstin. Tutte e tre insieme ci siamo andate a sedere, questa volta a metà sala, così, per cambiare un po’ prospettiva. Questa classe è formata da soli uomini e una donna, forse perchè l’insegnante è un uomo. Noi eravamo lì principalmente per ascoltare il nostro amico Georg. Ha cantato tre monologhi per baritono dal “Jedermann” (pezzo di teatro che viene rappresentato ogni anno dal 1920 ai Festspiele di Salisburgo) di Hugo von Hofmannsthal composti da Frank Martin.
Un’immagine della rappresentazione di quest’anno dello Jedermann:
Sono pezzi difficilissimi sia da cantare che da suonare. La serata di ieri è stata resa speciale dai due pianisti, Manfred Schiebel e Marcin Koziel, hanno suonato davvero divinamente. Ho avuto la fortuna di cantare con loro quest’estate. Marcin ci accompagnava a Cracovia e Manfred a Klagenfurt. A concerto terminato ci siamo salutati tutti, è stato molto carino!