Arrivo un pò in ritardo. Tutti ne hanno già scritto, io no, gli altri impegni hanno assorbito il tempo disponibile. Si, anch’io voglio dare il mio contributo commettando le primarie del centro sinistra. Domenica sono stato tutto il giorno al seggio, l’affluenza al voto è stata inferiore del 10% circa, fisiologico per gli analisti, uno schiaffo per me, perchè delle 336 persone che sono venute domenica 25 novembre, più di trenta hanno deciso che il loro voto non avrebbe cambiato le cose.
Una volta finito lo scrutinio del mio seggio, che ha rispecchiato nelle percentuali l’andamento nezionale, sono andato a casa a seguire la diretta dei La7. Al mio arrivo erano già state scrutinate circa 7 mila sezioni sulle 9mila abbondanti che erano state preparate. Il risultato è stato chiaro, palese. Gli elettori del centro sinistra hanno scelto, vogliono Pier Luigi Bersani candidato premier per le prossime elezioni.
Sono sempre stato pessimista, forse perchè lo sono di natura, forse perchè ho sempre pensato che l’italiano sia antropologicamente un individuo poco avvezzo al cambiamento, abbia bisogno di sicurezze, di facce conosciute, probabilmente di fallimenti conclamati, per non ritrovarsi solo, in una situazione completamente nuova. Però il primo turno mi aveva dato fiducia in qualche modo, nonostante la percentuale non fosse stata così esaltante. Sarà perchè era la prima volta nella vita che facevo campagna elettorale attiva, volantinando, convincendo la gente a votare, a spiegare come si faceva, a spiegare perchè Renzi non era solo “quello che rottama”, a compiacere gli anziani che si lamentavano per i due euro, a ringraziare quelli che ne lasciavano cinque. Quindi il dispiacere è stato tanto, nonostante tutto.
Voglio ricordare queste primarie lasciando perdere gli elogi sulla loro utilità al PD in generale, sulla fantastica partecipazione democratica, che in questi giorni si sono giustamente sprecati. Voglio invece farlo con due eventi che mi sono successi durante questi due mesi, uno positivo e uno negativo.
Il primo: durante la pre-iscrizione per votare, al mercato, una signora si iscrive (70anni circa), fatta la quarta firma dice ” Io voto Renzi, anche so sono vecchia mi piace quello che dice”(in dialetto rendeva in modo molto diverso). Io risi, ma la signora colse il succo di tutta la nostra campagna elettorale, il cambiamento è necessario, e la rottamazione è solo la punta dell’iceberg.
Quello negativo: domenica 2 Dicembre al seggio, ad un certo punto entra una signora visibilmente claudicante. Arriva al tavolo e chiede di votare, io le rispondo se avesse mandato l’email al comitato provinciale, lei mi risponde che l’ha fatto, ma che non ha mai ricevuto risposta, che il 25 voleva iscriversi e votare, ma è dovuta andare al pronto soccorso per un problema all’anca. Voleva addirittura mostrarmi il referto, ma con molto dispiacere ho dovuto mandarla a casa senza farla votare. Non voglio fare polemiche sulle regole, ma invito tutti coloro che hanno avuto un problema simile commentare questo articolo, giusto per mostrare lo sdegno.
Tra poco tempo ci saranno le primarie in Lombradia, speriamo che più o meno vadano nello stesso modo.