Credo che abbia ragione Enrico Musso, ma credo che la questione sia anche più imbarazzante.
Nello situazione aperta dal ritorno sulla scena dell’on Silvio Berlusconi la sindrome che ha colpito le “anime inquiete” del Pdl, rappresenti la nemesi storica, comica prima ancora che inaspettata o forse comica proprio perché inaspettata, di Nanni Moretti. Qualcuno ricorda il dubbio amletico di Michele, il protagonista di Ecce Bombo quando pensando a se stesso a proposito del partecipare o meno alla festa recita il monologo che è il profilo di un’epoca? Lo riporto integralmente.
“No veramente non… non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi ed io sto buttato in un angolo… no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate “Michele vieni di là con noi, dai” ed io “andate, andate, vi raggiungo dopo”. Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo”.
E’ il dramma che attanaglia Giorgia Meloni, un ciclone in una tazza da tè. E noi pensavamo che fosse il ritratto della sinistra. Era anche quello della destra, solo che ancora non si era data l’opportunità. Che dire?
Meno male che Silvio c’è!