Argentina agrodolceAnche Punta del Este soffre “la presidenta”

È piena estate da questa parte del mondo e da sempre, in questa stagione, gli argentini “veranean” (trascorrono l’estate), al di la del Rìo de la Plata, nel vicino, pacifico e ospitale Uruguay, sul...

È piena estate da questa parte del mondo e da sempre, in questa stagione, gli argentini “veranean” (trascorrono l’estate), al di la del Rìo de la Plata, nel vicino, pacifico e ospitale Uruguay, sulle sue spiagge oceaniche di sabbia fine bianchissima, nelle sfarzosità della mondana Punta del Este, ogni anno presa d’assalto tra Natale e fine Febbraio, durante le lunghe vacanze estive dell’emisfero australe.

Qui, nella gradevolezza, tranquillità e cortesia dell’Uruguay, l’Argentina sembra più lontana che mai. Al supermercato gli argentini si dilettano nel trovare prodotti importati, si rallegrano nell’andare in giro “sicuri”, nel sentirsi più liberi e soprattutto in vacanza.

Quest’anno però qualcosa è cambiato. Secondo le statistiche ufficiali, quest’estate Punta del Este non ha subito la grande invasione turistica argentina di sempre, e moltissimi (circa 18 mila finora, come conferma oggi il quotidiano uruguaiano il País), non hanno attraversato il fiume. La cosa non sorprende: il grave problema del cambio e la reperibilità dei dollari oggi compromettono, o addirittura impediscono, qualsiasi spostamento degli argentini all’estero.

L’Uruguay oltretutto è diventato un paese caro, soprattutto nella ricezione turistica, in particolare nelle località di Punta del Este, della Barra, Manantiales, Jose Ignacio, mete favorite degli argentini che ogni anno puntualmente colonizzano la zona.

Le critiche non si sono fatte aspettare: in un articolo di opinione apparso ieri sul País, la “presidenta” argentina è stata accusata apertamente di voler rovinare a proposito la stagione turistica del paese, impedendo la presenza dei suoi conterranei in suolo uruguaiano a causa della sua drastica politica economico-monetaria, cosa che, secondo il quotidiano, fomenterebbe la sua condotta politica ostile e la sua fama di cattiva vicina. L’autore aggiunge che Cristina Fernandez de Kirchner ha ottenuto così il suo premio, che sarebbe quello di aver sottratto all’Uruguay una buona parte dei suoi introiti dovuti all’attività turistica.
Accuse infiammate a parte, un’altra osservazione riportata dall’articolo riguarda l’insicurezza in cui è caduta Punta del Este, facendo riferimento ai vari furti e assalti avvenuti nella zona, normalmente tranquilla e sicura.

Quest’anno, tra le vittime c’è stata anche Goga Askenazi, che in compagnia di Lapo Elkann hanno trascorso le vacanze alla Barra in casa di amici. Lo scandalo del furto milionario di gioielli, materiale prezioso che ha soprattutto inspessito le dimensioni delle frivole riviste locali e sostenuto i discorsi più disparati dei lunghi pomeriggi al sole, è stato il primo di una serie che ha decisamente allarmato gli habitué del luogo, ma che soprattutto ha messo in cattiva luce Punta, che è stata ingiustamente definita da una rivista argentina “Punga” del Este, un termine dispregiativo per descrivere qualcuno che ruba.

Nonostante ciò, l’incanto delle spiagge ventose di Jose Ignacio, dei ristorantini e negozietti allettanti della Barra, la seduzione delle nottambule feste del jet set internazionale a Manantiales, rimangono una grande attrazione non solo per il turismo argentino o locale, ma anche e soprattutto per il turismo internazionale che anche quest’anno non si è fatto attendere. La chiamano la Saint Tropez del Sudamerica e in effetti Punta mantiene alta questa fama.

Nell’apparentemente informale ma sofisticatissimo Parador La Huella di Jose Ignacio, il ristorante “top” di tutta la costa, davanti a allettanti totani fritti e carne alla brace, a calici di clericò sempre pieni, a caipiroske ghiacciatissime, quest’estate si sentiva parlare brasiliano, inglese, francese, italiano.

Molti stranieri sono degli affezionati, mentre chi scopre l’Uruguay per la prima volta, ne rimane assolutamente affascinato, soprattutto se decide di avventurarsi un po’ più in là, oltre le spiagge note o i ristoranti alla moda, percorrendo le sue strade sterrate che sempre portano a piacevoli sorprese. L’Uruguay è un paradiso naturale tutto da scoprire, condito da luci, colori, tramonti, incontri e situazioni imprevedibili, che lasciano tutto il tempo con il fiato sospeso.

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