Il picchio parlanteBasta sprechi, basta inciuci: signori, siate trasparenti!

Nella settimana in cui l'Italia ha conosciuto lo scandalo legato alla Monte dei Paschi di Siena, si apre un nuovo interessante scenario per tutti i cittadini italiani. In base all’art. 18 del decre...

Nella settimana in cui l’Italia ha conosciuto lo scandalo legato alla Monte dei Paschi di Siena, si apre un nuovo interessante scenario per tutti i cittadini italiani. In base all’art. 18 del decreto legge n. 83/2012 (denominato “Amministrazione aperta”), infatti, tutte le Pubbliche amministrazioni sono obbligate a pubblicare l’elenco completo delle spese superiori ai mille euro effettuate dal luglio scorso. Una specie di rivoluzione della trasparenza insomma, per chi, fino adesso aveva fatto dei Fiorito e dei Belsito la regola.

Ed ecco dunque che l’associazione Agora digitale si è lanciata nella sfida di controllare se gli enti pubblici avessero adempiuto a questi obblighi legislativi, inaugurando la “Settimana della trasparenza”: tutti i cittadini possono verificare se il proprio comune, le scuole, gli ospedali garantiscono piena pubblicità alle spese che sostengono. Sul portale L’era della trasparenza è possibile partecipare a questa iniziativa e controllare lo stato di apertura delle diverse amministrazioni. Sul comunicato si apprende quanto è facile aderire:

Andando sul sito troverai una mappa interattiva che mostra lo stato di trasparenza delle nostre amministrazioni: verde significa massima trasparenza, giallo trasparenza parziale e rosso una totale opacità. E come tu stesso puoi verificare andando sul sito l’Italia sembra un’enorme macchia rossa!

Le leggi non bastano, è fondamentale che i cittadini si attivino. Andando sul sito dell’Era della trasparenza puoi subito entrare in azione, innanzitutto scegliendo un’amministrazione e verificandone la trasparenza (sul sito c’e’ un video che spiega come fare passo passo), e poi condividendo l’iniziativa girando questa mail e sui social network per coinvolgere altri cittadini o per convincere la tua amministrazione ad aderire: lo hanno già fatto comuni da nord a sud, da Udine a Bari!

E’ da tempo che si teorizza come l’apertura dei dati in possesso della PA –Open Data– possano finalmente aiutare a rompere gli odiosi veli burocratici che bloccano lo sviluppo del Paese, e diano una grande mano per debellare la corruzione. Adesso che lo strumento normativo è stato varato, gli enti fanno fatica a stare al passo coi tempi. Alcune amministrazioni hanno sostenuto che bisognasse attendere un decreto attuativo, ma l’avvocato Marco Scialdone, dalle pagine del suo blog, ha escluso categoricamente tale ipotesi.

Niente più scuse insomma, per politici e amministratori: bisogna aderire a questo patto per la trasparenza, in modo che gli sprechi di denaro pubblico potranno finalmente tendere allo zero, e non ci siano più buchi nei bilanci. Le nostre tasse devono servire a far funzionare i servizi, e non ad alimentare il malaffare e le gestioni clientelari. Solo unendo gli sforzi, a partire da questa settimana, sarà possibile effettuare un grande monitoraggio dei vari siti web e contribuire a trasformare l’Italia in un Paese con meno sprechi e meno corruzione.

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