Beppe Grillo, il leader del MoVimento 5 Stelle ne ha sparata un’altra delle sue. Non desterebbero tanto sgomento le sue parole se si decidesse una volta per tutte a dire davanti all’opinione pubblica che il suo movimento politico si ispira a politiche di centrodestra. Non l’ha mai fatto e mai lo farà, perchè significherebbe privarsi di una parte del suo elettorato che proviene da ideali di centrosinistra ma che ancora non si sono resi conto con chi hanno a che fare.
Era in fila per depositare il suo simbolo al Viminale e intercettato dai giornalisti è stato capace di affermare:”Se un ragazzo di CasaPound volesse entrare nel MoVimento 5 stelle e che ha i requisiti per entrarci ci entra.” Poi, all’arrivo del candidato alla Regione Lazio per CasaPound Italia, Simone Di Stefano, ribadisce “Avete delle idee che sono condivisibili, alcune magari meno, alcune di più. Questa è democrazia. Se uno di voi ha dei requisiti per entrare nel MoVimento 5 Stelle non ci sono problemi oggettivi per dire di no. – e ancora – Se leggete il programma non possiamo non essere d’accordo sui concetti.” Dulcis in fundo, dopo minuti e minuti di colloqui con Di Stefano chiude dicendogli: “Sembri un delegato del MoVimento 5 Stelle”.
Grillo non trova “problemi oggettivi per dire di no” all’entrata nel M5S di un ragazzo di CasaPound? Io ne ho trovati alcuni di problemi oggettivi:
1. Chi ha aderito a CasaPound era ed è ben consapevole di sostenere un’associazione che a capo ha Gianluca Iannone, che nel 2009 è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per aggressione ai danni di un carabiniere in borghese durante una rissa nel 2004.
2. Chi ha aderito a CasaPound era ed è consapevole di sostenere un’Associazione che ha come dirigente al IV Municipio di Roma Alberto Palladino, condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per aggressione ad esponenti dei Giovani Democratici mentre stavano attacchinando manifesti a Roma.
3. Il 4 novembre 2008 militanti di CasaPound Italia fecero irruzione negli studi di “Chi l’ha visto?” dopo che la redazione del programma di Rai 3 nei giorni precedenti aveva mostrato un video in cui venivano ritratti giovani del Blocco Studentesco (il movimento di CasaPound Italia presente in scuole ed università) aggredire studenti durante la manifestazione del 29 ottobre 2008 durante la protesta contro la riforma Gelmini.
4. Nel luglio 2012 alcuni esponenti dell’Associazione, compreso il leader Iannone, aggrediscono a Viterbo il giornalista vicino all’attuale Presidente della Camera, Filippo Rossi per diffamazione nei confronti di CasaPound. Una vera e proria spedizione punitiva.
5. CasaPound prende nome da Ezra Pound, poeta, saggista e traduttore statunitense, il quale durante gli anni trenta e quaranta espresse ammirazione per Hitler e Mussolini per poi trasferirsi fisicamente in Italia a sostenere il regime fascista di Mussolini fino alla caduta della Repubblica di Salò. Nonostante ciò la figlia di Ezra Pound, Marie, ha citato in giudizio l’associazione per uso improprio del nome del padre.
6. Era un simpatizzante di Casa Pound Gianluca Casseri, lo scrittore che nel centro di Firenze ha sparato a due giovani provenienti dal Senegal e ferito altri quattro nel dicembre del 2012.
Alla luce di tutto ciò, l’articolo 5 del “non-statuto” del MoVimento 5 Stelle recita: “Il MoVimento è aperto ai cittadini italiani maggiorenni che non facciano parte, all’atto della richiesta di adesione, di partiti politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli sopra descritti.”
Ecco, ora Grillo ci spieghi quali sono i problemi oggettivi nel dire no ad un ragazzo che vive in Italia da anni ma che non è ancora in possesso della cittadinanza italiana.