Stamani Beppe Grillo ha in parte rettificato le sue uscite di apprezzamento rivolte a “Casa Pound” nei giorni scorsi. Peggio la toppa del buco, direi. Perché il problema culturale, prima ancora che politico, resta.
Dunque, chiediamoci perché Beppe Grillo abbia attenzione per “casa Pound”.
Io mi do questa risposta. “Casa Pound” testimonia di un fenomeno politico caratterizzato da tre aspetti:
1) disconoscimento della democrazia come sistema politico che garantisce il diritto di governo delle maggioranze e il diritto di controllo delle minoranze sulle maggioranze che governano;
2) antieuropeismo;
3) esaltazione dei nazionalismi.
Beppe Grillo non mi sembra estraneo a nessuno di questi tre aspetti. La sua idea di democrazia è chi vince mette all’angolo gli avversari che stanno fermi e zitti fino al prossimo giro (un’idea che in verità in questo paese hanno anche altri che hanno governato in passato e che ancora oggi sono in gara per tornare a governare). Anche l’antieuropeismo, infarcito di complottismo, è un sentimento molto diffuso di questi tempi (non solo in “Casa Pound” e non solo “nel M5S di Beppe Grillo). Quanto all’esaltazione del nazionalismo anche quello è un aspetto molto diffuso.
Sono i tratti culturali e politici che Walter Laqueur circa 20 anni fa (Fascism, Oxford University Press 1996, tr. it Tropea 2008) sottolineava come costituenti della ripresa del fascismo in Europa convinto che il fascismo come grumo di sentimenti e di immaginario non rappresentasse un fenomeno del passato.
Aveva ragione.
14 Gennaio 2013