Mi consentoIl Pd e le donne / 2 Il caso Firenze (una donna la più votata)

(tratto dal Corriere Fiorentino) Dall'alto dei suoi 10.535 voti, Elisa Simoni, assessore al lavoro della Provincia di Firenze, è il recordman toscano di preferenze alle primarie per i parlamentari....

(tratto dal Corriere Fiorentino)

Dall’alto dei suoi 10.535 voti, Elisa Simoni, assessore al lavoro della Provincia di Firenze, è il recordman toscano di preferenze alle primarie per i parlamentari. Un successo inatteso, anche da lei.
Assessore, questo record?
«Sinceramente non me lo aspettavo e mi fa un immenso piacere. Per ottenere un simile risultato è chiaro che il voto è stato trasversale in tutti i territori della provincia, ma anche rispetto alle correnti del partito».
Cioè lei, bersaniana, ha avuto anche i voti dei renziani?
«Penso di sì, come le dicevo. Io mi sono candidata appena giovedì 21, di mattina e in un giorno e mezzo ho raccolto più firme di tutti, oltre settecento… Ho notato che c’era un sentimento diffuso, uno spontaneismo verso la mia candidatura anche da parte di coloro a cui non avevo chiesto niente».
Il successo è merito del suo lavoro, del fatto di essere donna o di quello di essere giovane?
«Come dovrebbe essere ogni volta c’è una componente politica ed una di opinione nel mio voto. Quella di opinione, comune in Toscana e in tutta Italia, ha premiato il fatto di essere giovane e donna; la componente politica ha valorizzato il mio impegno in questi quattro anni. A Firenze, come in tutta la regione, abbiamo cercato di non lasciare solo nessuno e risolto tutte le crisi lavorative che era possibile risolvere nel nostro ambito».
Queste primarie hanno aumentato o no le distanze tra bersaniani e renziani?
«Mi auguro che le abbiano accorciate. Dobbiamo vincere e bene le elezioni, non deve vincere né Bersani, che ha già vinto del resto, né Renzi, ma il partito tutto insieme. E spero che nessuno enfatizzi le differenze».
Se andrà il Parlamento si dimetterà da assessore?
«Sì. Anche se non me lo chiedesse nessuno. Sono contraria ai doppi incarichi. Ma manterrò e riprenderò il legame col territorio, perso spesso per colpa della legge elettorale attuale».
Mauro Bonciani

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