Ad aprire i siti on line oggi viene il batticuore per il livello che noi italiani siamo capaci di raggiungere quanto a demagogia disinformata se si tratta di soldi, basta ricordare la recente campagna “moralistica” sulla gestione dei fondi hedge. Come sappiamo per la nostra cultura catto-comunista i soldi sono il male e chi li maneggia un ladro, quindi non si va tanto per il sottile, bastano processi sommari a mezzo stampa…
Ecco quindi che in MPS dopo il “mega scoop” dei 2 miliardi di tangenti (via Londra ovviamente…) oggi siamo a piena pagina con “MPS, i vertici nascosero i derivati ai soci. In undici mesi bonifici per 17 milardi.” essendo questi bonifici – se si legge sotto il titolo – i pagamenti, netti di accolli di debito, concordati nel contratto per la cessione di AntonVeneta e non avendo nulla a che fare con la trasparenza verso i soci sui derivati.
Come sempre in Italia si cercano “complotti e manine” invece di guardare la realtà in faccia. La vicenda MPS è un caso da manuale di mala gestio e di mitomania, di tanti. E’ un caso in cui chi ha sbagliato deve pagare le conseguenze anche penali, ma è figlio di un sistema – quello finanziario – che ha avuto troppe protezioni, a partire dal costo “zero” del denaro negli ultimi lustri, di una regolamentazione troppo complessa e con troppi conflitti di interesse, anche con chi dovrebbe controllare, per essere efficace.
Il punto è ragionare, non certo solo in Italia, su quali regole vogliamo dare alla finanza ed ai mercati perché tornino al servizio dello sviluppo di tutti e non solo di pochi, ma parlare di mega tangenti e bonifici “strani” da 17 miliardi è fare roghi in piazza che una volta spenti lasciano tutto come era. Il riformismo è ragionare per poi cambiare, non partecipare alla caccia alle streghe anche a mezzo stampa.
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