Ho appena finito di vedere Goodbye to Canterbury, il programma firmato per il secondo canale della BBC da Rowan Williams, capo religioso della Chiesa Anglicana ed arcivescovo uscente di una città che ho conosciuto come studente dall’ottobre 1989 in poi. Durante il mio soggiorno in questa città-ponte fra la civiltà latina e il mondo anglosassone, situata nel cuore del distretto del Kent, l’incarico era ricoperto da Robert Runcie, noto per il suo tentativo di riconciliazione con la Chiesa di Roma. Diversi anni sono passati e il tradizionale allineamento della Chiesa anglicana con l’area più conservatrice della società britannica, già scricchiolante al tempo di Runcie, appare ora definitivamente tramontato. Nella lunga intervista appena trasmessa dalla BBC, Rowan Williams ha dato l’addio, a suo modo, alla Cattedrale che lo ha ospitato dal dicembre 2002 fino a ieri, giorno in cui ha assunto il suo nuovo ruolo di Master del Magdalene College di Cambridge.
Nel programma andato in onda sulla BBC manca però ogni riferimento al ruolo politico di Rowan Williams. Non un accenno al suo contestato intervento sul “Financial Times” del 1° novembre 2011, quando in un lungo articolo dal titolo Time for us to challenge the idols of high financel’arcivescovo di Canterbury si schierava apertamente a favore della protesta degli indignati di “Occupy London” e avanzava alcune proposte concrete, capaci secondo lui di garantire una reale governance dell’economia e della finanza mondiale, come la tassa sulle transazioni finanziarie, la ricapitalizzazione delle banche con denaro pubblico, la separazione delle attività retail da quelle di merchant bank. Non un accenno, nel programma della BBC, alle polemiche suscitate dall’ardito Tweet con il quale il leader laburista Ed Miliband aveva commentato l’annuncio delle dimissioni dell’arcivescovo di Canterbury nel marzo scorso, apparso a molti un vero e proprio endorsement dell’opposizione laburista alle posizioni espresse dal Primate della Chiesa Anglicana.
Completamente assente nel programma della BBC anche la frattura interna suscitata dalla mancata approvazione del progetto di estendere alle donne l’ordinazione episcopale. La riforma caldeggiata da Rowan Williams, una delle decisioni più controverse dell’ultimo decennio in Gran Bretagna, è stata rigettata nel novembre scorso per un pugno di voti, a causa dell’opposizione dei settori più tradizionalisti della Chiesa Anglicana.
Il messaggio nascosto nelle antiche mura della cattedrale è invece al centro del programma d’addio realizzato da Rowan Williams per la BBC: la prima missione evangelizzatrice del vescovo Agostino, la conversione di re Etelberto, gli scranni dell’antico monastero medioevale, gli intarsi della cripta normanna, i sussulti iconoclasti della Riforma anglicana, le iscrizioni latine di Henry Chichely (“Pauper eram natus, post primas hic elevatus. Iam sum prostratus et vermibus esca paratus. Ecce meum tumulum. Cerne tuum speculum”). Un viaggio attraverso il complesso rapporto fra Fede e Ragione, fra Assoluto e potere politico, fra fedeltà spirituale e appartenenza nazionale in una terra da sempre ponte fra la civiltà romana e il mondo anglosassone.
Le immagini, commentate con voce ferma dal contestato capo della Chiesa Anglicana, svelano i mille segreti di una cattedrale unica al mondo, dalla sua fondazione nel 597 d.C. ai bombardamenti nazisti del 1942, quei poderosi bombardamenti della Luftwaffe che intendevano radere al suolo questo luogo-simbolo dello spirito nazionale britannico. Con accenti quasi poetici, Rowan Williams ha spiegato al grande pubblico l’attualità di Thomas Becket, del suo omicidio nella cattedrale, che ancora oggi attira pellegrini da tutto il mondo, sulle orme di quelle Canterbury Tales narrate da Geoffrey Chaucer.
Nulla rapisce lo spettatore più delle parole con le quali il Primate della Chiesa Anglicana prende congedo dalla sua Cattedrale per ritornare a normale vita accademica al Magdalene College di Cambridge: “Canterbury è molto di più che un edificio funzionale. E’ il tentativo di dare un senso al Creato e di raggiungere il suo Artefice. Che tu voglia o no parlare di Dio, non puoi fare a meno di ritrarti ad ammirare ciò che gli esseri umani possono realizzare nella loro ricerca del trascendente”. E posso testimoniare, per esperienza diretta, che entrando in questa Cattedrale è proprio questa la sensazione che pervade il visitatore.
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