Dopo aver letto le candidature ufficiali della Lista Monti alla Camera mi è sorto un dubbio: ma chi ascolterà il premier nel prossimo futuro sui temi della sanità ed in particolare per la “rivisitazione della spesa sanitaria con invarianza dei servizi ai cittadini” (era questa la dicitura riportata nel titolo del Decreto legge 95/2012 convertito in legge n. 135/2012)? Seguirà i consigli dell’ormai ex super commissario, Enrico Bondi, o quelli dell’ex presidente (il nuovo è stato nominato il 19 dicembre scorso) della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), nonché sicuro parlamentare nella lista Monti in Piemonte, Giovanni Monchiero?
La questione non è di lana caprina se si considera, infatti, che in una recente pubblicazione Primi risultati dell’applicazione del DL sulla “Spending Review” nelle aziende del servizio sanitario nazionale (datato 13 dicembre 2012 dunque quando Monchiero era ancora in carica) la FIASO, dopo aver valutato l’effetto combinato delle riduzioni di spesa sanitaria previste dalle normative degli ultimi due anni (legge 111/2011 –Tremonti -; legge 135/2012 Spending Review; legge di Stabilità 2012), dichiara:
“l’operazione Spending Review ha inutilmente alimentato speranze irrazionali. Un’operazione verità non significa rinunciare al SSN bensì affrontare il problema nei suoi termini reali”.
Se qualcuno pensa che quanto sopra riportato sia un episodio isolato evidentemente non ha letto l’articolo che Monchiero ha scritto per il Sole24ore Sanità n.30. Di seguito uno stralcio che ben sintetizza le critiche per l’ex commissario Bondi:
“Nel marasma generale della crisi senza fine, anche l’episodio emblematico e inquietante del super-tagliatore Bondi che presenta alle Regioni obiettivi di “risparmio” costruiti su indicatori assurdi e numeri sbagliati non ha avuto il giusto rilievo. Sarà il prestigio personale del Grande Risanatore, sarà la fretta di giungere ad una decisione qualsiasi nel più breve tempo possibile, sarà la voglia diffusa di soluzioni semplici e punitive nei confronti della pubblica amministrazione, ma il Bondi che dà i numeri, presentando tabelle ove si dimostra che la Calabria è la più virtuosa tra le regioni, trova più tifosi che critici”.
D’altro canto i fatti sembrano dare ragione al dirigente sanitario ed alla Federazione che ha presieduto fino a poco tempo fa. I dati contenuti nella pubblicazione del dicembre scorso, grazie alle indicazioni fornite dai referenti delle ASL/AO, confermano le difficoltà nel tramutare in realtà la rivisitazione della spesa sanitaria: i risparmi effettivi ottenuti per gli anni 2012 e 2013, riguardo ad esempio la riduzione del 5% dei costi di beni e servizi (lettera a) comma 13 art. 15 legge 135/2012), sono ben al di sotto del valore obiettivo previsto in sede normativa.
Insomma, sembra proprio che Giovanni Monchiero abbia idee ben diverse da quelle di Mario Monti ed Enrico Bondi. Sarà dunque interessante, nel prossimo futuro, comprendere chi detterà le linee in ambito sanitario della lista del premier bocconiano.