L’economista americano, Mathew Forstater, in Abruzzo insieme al giornalista Paolo Barnard, propone un modello alternativo per rilanciare l’economia del Paese, incentivando investimenti sull’occupazione e sulle infrastrutture “E’ importante però che l’Italia recuperi la sovranità monetaria”. Per L’Aquila proposta una moneta complementare di nuovo conio “il Nido”.
«Concepire la ricostruzione dell’Aquila come un investimento finalizzato a incentivare e rilanciare l’economia e l’apparato produttivo locale». Una prospettiva interessante quella offerta dal convegno “Salviamo l’Italia, salviamo L’Aquila”, che ha visto per protagonisti il professore di Economia presso l’Università del Missouri Kansas City Mathew Forstater, esponente di spicco della teoria economia della Modern money theory, e il giornalista italiano Paolo Barnard, tra i primi a diffondere in Italia questi concetti. La condizione primaria è restituire all’Italia la sovranità monetaria e questo – a loro detta – non può avvenire senza fare a meno dell’Euro. «Una moneta», secondo Barnard, «concepita con un preciso disegno politico: quello di destabilizzare alcuni Paesi dell’Europa meridionale». Di qui la ricetta: «Restituire all’Italia la sovranità monetaria affinché ritorni ad essere un Paese senza problemi di budget, questo a patto che il denaro venga investito per incrementare la produzione nazionale». Una soluzione che in aree colpite da grandi catastrofi, come L’Aquila, può in qualche modo rappresentare un’occasione. «Si deve ricostruire L’Aquila», dice ancora Barnard, intervistato da Fabio Iuliano, «incentivando la produzione locale, le infrastrutture. Si devono aumentare i consumi dell’area ricostruendo. Si tratta di una spesa che di fatto rientra poi allo Stato in termini di ricchezza nazionale, di prodotto interno lordo, una nuova ricchezza creata».
Per L’Aquila è stata proposta anche moneta complementare che si accompagna a un sistema fiscale a parte, al fine di incentivare l’occupazione sul territorio. Si parla così di un conio alternativo, “il nido”, una vera e propria banconota fatta disegnare magari da artisti locali. Nel mondo del resto, di monete complementari ne esistono a centinaia.
La nuova banconota, verrebbe usata solo per offrire occupazione a chiunque è in grado e disposto a lavorare, sarebbe accettato come pagamento di un’unica imposta locale.
Creare occupazione. Secondo i due: «Il sistema economico attuale favorisce l’arricchimento dell’1% della popolazione a discapito degli altri». Di fatto, per dirla con le parole di Forstater, uno dei nodi è legato all’occupazione: «Se non c’è lavoro, l’economia non gira e quindi si crea un circolo vizioso da riconvertire. Altrimenti, incentivando l’occupazione permettiamo all’economia di ripartire e creare nuova riccezza. Forstater ha fatto parte della task force di economisti che ha condotto l’Argentina fuori dalla crisi economica del 2001-2002, docente universitario di Economia ed esponente di spicco della teoria economica Mosler economics-Modern money theory (Me-mmt) sulla piena occupazione e il pieno stato sociale, introdotta in Italia da Barnard. «Ricostruire L’Aquila e l’Emilia Romagna», spiega Barnard, «spendendo a deficit positivo, salvare le aziende, dare lavoro a tutti e costruire tutte le infrastrutture necessarie, si può fare, si deve fare, ma senza la sovranità monetaria e di bilancio, quindi con l’Euro di mezzo, è impossibile. Così va a fondo anche l’Italia».