Immaginate un incrocio tra Lovecraft, i Maya, la fine del mondo e i piani urbanistici della regione Lombardia di Formigoni. E applicatelo a New York. Avrete creato una città non-città sotterranea che manco H. G. Wells ne La macchina del tempo avrebbe potuto pensare. Nel 1969, nel bel mezzo della Guerra fredda, infatti spuntò un progetto per una Manhattan sotterranea, contenuta in una gigante sfera. L’idea (bocciata e irrisa sin dall’inizio) venne all’architetto Oscar Newman, un uomo che negli anni avrebbe collezionato decine di idee strambe e decine di stroncature e fallimenti.
Ma come fare a creare il benedetto buco a 1,2 miglia di profondità sotto Times Square? Con un’esplosione atomica. A quel punto (scongiurati problemi di radiazioni in stile Mururoa) avrebbe costruito la sua sfera e ricreato una piccola Manhattan, con vie, palazzi e cartelloni pubblicitari. C’era spazio pure per quelli: nel disegno del progetto si vede spuntare un fascio di luce stile Batman che proietta una pubblicità della Coca Cola. Sottoterra ma con le stesse abitudini di sempre, si potrebbe riassumere. La grandezza della struttura sarebbe stata di circa 5 chilometri cubici e l’aria sarebbe arrivata grazie a dei camini giganti usati come filtri per l’aria.
Ma il buon Oscar non si voleva fermare qui. Anche perché propose di costruire più palle abitabili sotto New York. Tutte con la stessa struttura: una parte sotterranea con una riproduzione della città in superficie e una struttura di loculi a nido d’ape sotto la città sotterranea nei quali lavorare e produrre energia per tenere in piedi la grande bolla. Per quale motivo costruirla? Per salvare la popolazione in caso di attacco atomico o per qualsiasi altra emergenza. Ci si chiede nei giorni di Sandy o in quelli della profezia Maya fin dove sarebbero arrivate le speculazioni di Newman.
C’è da dire che l’architetto Newman non fu il primo, ma neppure l’ultimo a pensare una copia della città originale. Lo fecero a Parigi durante la Prima guerra mondiale per fregare i bombardieri tedeschi. E in tempi più recenti il sindaco di Tokyo ha stanziato 183.563 dollari per capire come e se costruire un’altra metropoli sotterranea.
Ritornando a New York è d’obbligo citare un altro progetto pazzesco che porta la data 1934. Norman Sper, un ingegnere di New York, propose di prosciugare l’Hudson e di costruire una autostrada sul letto del fiume. Obiettivo: liberare le strade dal traffico e unire Manhattan al New Jersey. Anche in questo caso il progetto restò solo sulla carta. Molti newyorkesi ringraziano ancora dio e firmano petizioni per abolire la letteratura fantascientifica dalle biblioteche di architettura.