L’edizione 2013 del Sundance Film Festival organizzato dall’attore e regista Robert Redford, e che ogni anno si svolge a gennaio nella piccola cittadina di Park City nello stato americano dello Utah, si è conclusa ieri. Ecco tutti i documentari premiati, con relativi trailer e clip, suddivisi nelle categorie U.S Documentary e World Cinema Documentary.
U.S DOCUMENTARY
Gran Premio della Giuria e Premio del Pubblico:
Blood Brother (Regia: Steve Hoover) — Appena arrivato in India da turista, Rocky fa amicizia con un gruppo di bambini sieropositivi, e senza non poche difficoltà deciderà di restargli vicino per combattere la battaglia contro la malattia.
Miglior Regia:
Cutie and the Boxer (Regia: Zachary Heinzerling) — Il documentario racconta a New York la dolce e caotica storia d’amore del celebre pugile-pittore Ushio Shinohara, insiema da 40 anni con la moglie Noriko.
Miglior Montaggio:
Gideon’s Army (Regia: Dawn Porter) — Tre giovani avvocati sono i protagonisti impegnati anima e corpo nel difendere i reietti, gli ultimi del carro che la società fa finta sempre più spesso di non vedere.
Miglior Fotografia:
Dirty Wars (Regia: Richard Rowley) — Cosa si nasconde dietro le guerre segrete combattute dagli Stati Uniti? Se lo chiede il giornalista investigativo Jeremy Scahill, alla ricerca forsennata di risposte e soprattutto della verità.
Premio Speciale della Giuria:
1) Inequality for All (Regia: Jacob Kornbluth) — In questo simpatico e istruttivo documentario, l’esperto di politica economica Robert Reich discute delle ineguaglianze (salariali, in primis). E la domanda gli nasce spontanea: come cambierà la nostra democrazia a causa di questo crescente divario socio-economico?
2) American Promise (Regia: Joe Brewster, Michèle Stephenson) — Il lungo viaggio di due famiglie afro-americane alla ricerca del fantomatico sogno a stelle e strisce: riusciranno a realizzarlo?
WORLD CINEMA DOCUMENTARY
Gran Premio della Giuria:
A River Changes Course (Regia: Kalyanee Mam) — Tre giovani cambogiani lottano contro i devastanti effetti della deforestazione e del debito in crescita che la Cambogia sta cercando di ridimensionare per buttarsi alle spalle i ricordi tragici della guerra e cominciare a essere un Paese normale.
Premio del Pubblico:
The Square (Regia: Jehane Noujaim) — Piazza Tahrir, Il Cairo, Egitto: le vicende di cinque rivoluzionari alla ricerca di una democrazia ancora troppo lontana all’orizzonte. A cosa saranno disposti a rinunciare in nome dei loro ideali di libertà?
Miglior Regia:
The Machine Which Makes Everything Disappear (Regia: Tinatin Gurchiani) — In un povero villaggio della Georgia, una regista organizza un casting per ragazzi e ragazze dai 15 ai 23 anni: tanti rispondono all’annuncio, curiose e tragicomiche saranno le storie raccontate dai giovani protagonisti davanti alla macchina da presa.
Miglior Montaggio:
The Summit (Regia: Nick Ryan) — La montagna più pericolosa della Terra, 24 uomini alla ricerca della vetta più alta del K2: undici di loro non torneranno più indietro per raccontare cosa accadde davvero lassù in cima.
Miglior Fotografia:
Who is Dayani Cristal? (Regia: Marc Silver) — Deserto dell’Arizona: qui viene ritrovato un cadavere con uno strano tatuaggio. Di chi si tratta? Qual è il significato di quel simbolo sulla pelle di un uomo ormai morto e sepolto? Tante domande per un viaggio misterioso quanto necessario.
Premio Speciale della Giuria:
Pussy Riot – A Punk Prayer (Regia: Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin) — Tre giovani donne sono state condannate a sette anni di prigione per aver cantato e ballato e protestato a suon di musica punk in una chiesa ortodossa di Mosca. Chi è davvero sotto processo: le pussy riot vittime della giustizia russa oppure l’intera società nella quale vivono?