Vienna, gennaio 2013
So che il mio blog si chiama Diario lirico viennese, ma non scriverò di lirica neanche oggi. Riprenderò venerdì o meglio sabato perché venerdì andrò a vedere uno spettacolo dove verranno cantati brani d’Operetta.
Oggi vi parlo della spesa al Billa: uno dei supermercati più famosi qui.
Vicino a casa mia ho due supermercati, un Hofer e un Billa. Secondo la mia coinquilina e me entrando al Hofer, pur notando alcune cose particolari e di buona qualità, non si percepisce un profumo appetitoso di mangiare. Al Billa la situazione è totalmente diversa. Appena ti avvicini alla porta scorrevole vieni inebriato da quell’odore tipicamente austriaco leggermente affumicato accostato al profumo ancora più tipico del cumino.
Quest’ultimo è così forte perché il pane è posizionato proprio davanti all’ingresso.
Quanto pane. Quasi tutto nero. Amo il pane nero.
Lo sfizio che raramente mi concedo è il Kornspitz, soprattutto se vedo che è appena uscito dal forno ed è ancora caldo e croccante, allora è quasi impossibile resistergli.
Kornspitz:
Dopo il pane si passa ai salumi, altra mia grande passione. Qui non si trova facilmente un cotto che non sia anche solo un po’ affumicato e il crudo che hanno, italiano o spagnolo, è carissimo, inavvicinabile. Vada allora per il cotto affumicato o la fesa di tacchino che qui è più buona che in Italia.
Dopo i salumi si passa alle varie salse o creme da spalmare sul pane. Ottimo è il Liptauer: una crema di ricotta, paprica, senape e verdure tagliate a pezzettini.
Di fronte al banco gastronomico ci sono frutta e verdura. D’obbligo è il secchio di arance rosse Moro per quanto riguarda la frutta e broccoli, melanzane, pomodori, patate e insalata per quanto riguarda la verdura. A volte variamo, ma la base è questa.
Andiamo avanti.
Sulla destra c’è il vino, passiamo quasi sempre senza neanche buttarci un’occhiata, ci fermiamo solo se abbiamo in programma una cena o qualcosa di speciale.
Passato il vino andiamo ai tè. Come vi ho forse già scritto bevo molto tè e quindi in casa ce ne deve essere sempre in abbondanza. Oggi ne abbiamo preso uno che teniamo ormai da tutto l’anno: ai fiori di sambuco e limone. Non è un tè speciale, ma è leggero ed è ottimo anche freddo.
Di fronte ai tè si trova il frigo. Di latte e yogurt non ne prendiamo quasi mai, ma a volte prendiamo il salmone e spessissimo le uova.
Andiamo ancora avanti girando sulla destra.
Siamo alle patatine, è da un paio di mesi che riusciamo a trattenerci e per questo passo rapidamente oltre se no mi viene troppa voglia.
Arrivati ai succhi, di solito prendiamo un mix di frutti rossi o il succo di fiori di sambuco che qui si beve quasi in ogni famiglia.
Non prendiamo mai i surgelati già pronti o precucinati, compriamo pisellini surgelati a volte delle pizze e del pesce senza nulla che bolliamo.
So che è strano, ma quasi sempre prima di dirigerci verso il reparto pasta, l’ultimo, torniamo indietro per la carne che si trova di fronte ai vini, prendiamo o il pollo o la trita, solo se è bella, e solo oggi i Würstel.
Torniamo indietro verso la pasta.
Oggi tre pacchetti di pasta: penne, pipette e fusilli.
Eccoci arrivati alla cassa.
Se una cassa è chiusa c’è un cartellino che dice: “leider geschlossen”. Quel cartellino mi innervosisce non poco, significa “purtroppo chiusa”. Se è davvero purtroppo, allora aprite no?
Questo cartello rispecchia perfettamente un lato della mentalità austriaca, scusarsi per ogni piccola cosa in modo un po’artificiale.
Sono arrivata alla fine della nostra spesa, il prezzo è quasi sempre, come un giorno ci ha fatto notare un nostro amico, 10 euro al sacchetto.
Mi è venuto un certo languorino, sono le 19 e 43 andrò a chiamare la mia coinquilina che come al solito sta guardando una serie, e mi metterò a cucinare qualcosa.
Un saluto.