Certo che con l’eccesso di eventi di questo mese – più o meno mediatici, più o meno politici – decidere di sospendere un blog è una idea non proprio strategica. Ma in queste settimane sto focalizzando la mia vita su altre questioni, e per carattere non mi è mai piaciuto andare via senza salutare.
In questo periodo sto cercando di chiudere con alcune cose passate, e di intraprendere altre esperienze di scrittura e di ricerca.
Linkiesta mi ha dato spazio per scrivere ciò che penso, senza mai mettere regole, paletti, censure o richiami a una qualche linea editoriale. No, Linkiesta mi ha dato sempre spazio per dire e scrivere tutto quello che voglio.
In questo spazio mi è capitato di tutto. Sono stato minacciato di morte, mi hanno contattato per ricerche, sono stato applaudito e spernacchiato privatamente, ma ho anche trovato un bel po’ di amici, digitali e reali.
Forse tra qualche mese mi verrà la nostalgia di questo spazio, forse lo riprenderò, forse no.
Ma in certe occasioni penso e cito una frase che ripeteva continuamente una mia carissima amica e che non vedo e che purtroppo non potrò rivedere mai più:
“Ciò che v’è di grande nell’uomo, è che egli è un ponte e non uno scopo: ciò che si può amare nell’uomo è che egli è un passaggio e una caduta”. (Nietzsche)
A lei ho sempre pensato quando scrivevo su questo blog.