La crisi (e non solo) sta trasformando il nostro approccio ai consumi. Comperiamo meno, ovviamente. Ma, soprattutto, comperiamo in modo diverso.
Ecco, in 7 punti, come sta cambiando il nostro modo di fare la spesa:
1. pianifichiamo gli acquisti, il che significa che la maggior parte di noi (il 67%, secondo Symphony Iri) va al supermercato con la lista della spesa e cerca di non sgarrare;
2. compriamo solo l’essenziale: secondo Nielsen, il 54% di noi sta tagliando, più o meno drasticamente, il superfluo. In altri termini prima di acquistare qualcosa ci domandiamo: mi serve? Ma mi serve davvero?
3. siamo infedeli: cambiamo spesso marca, a fronte delle promozioni. Ma cambiamo anche punto vendita, passando dal discount (dove, per esempio, comperiamo i detergenti per la casa) al mercato rionale, che, soprattutto in certe fasce orarie, garantisce un ottimo rapporto qualità-prezzo sul fresco (a partire da frutta e verdura);
4. preferiamo le promozioni che ci consentono di ottenere uno sconto immediato: sì al taglio prezzo del 30%, no al 3×2 o, peggio, alla raccolta punti che comporta un ulteriore esborso di denaro;
5. andiamo a fare la spesa più spesso: oggi il 71% di noi va a fare la spesa più volte alla settimana, nel 2004 eravamo poco più del 30% (dati Symphony Iri). Il motivo? Comperare meno, comperare meglio;
6. confrontiamo i prezzi proposti dai diversi punti di vendita, on e off line. Non solo per gli acquisti di una certa entità (per esempio gli elettrodomestici) ma anche per i prodotti di uso più quotidiano (come gli abiti, i cosmetici o il cibo);
7. se possibile noleggiamo: può valere per gli sci, per il proiettore oppure per l’abito da indossare alla festa di Capodanno o di Carnevale.