Mi consentoCon Renzi saremmo stati il Paese più cool d’Europa

Scrivo di getto, perché altrimenti non servirebbe a nulla. Scrivo di getto, perché tanto l’ho scritto già altre volte. Ma oggi, dopo averlo ascoltato, a Firenze, non posso non gridarlo. Che grande ...

Scrivo di getto, perché altrimenti non servirebbe a nulla. Scrivo di getto, perché tanto l’ho scritto già altre volte. Ma oggi, dopo averlo ascoltato, a Firenze, non posso non gridarlo. Che grande occasione persa. Se il popolo di sinistra fosse stato meno bue, oggi ci ritroveremmo il candidato premier più cool d’Europa. È un altro ritmo, un altro linguaggio, un’altra velocità, un’altra visione. Ha citato persino Balotelli. Perché ha ragione, quell’immagine di SuperMario abbracciato dalla madre agli Europei è un’immagine che resta. Bersani, che ha parlato subito dopo, è parso un politico del Novecento. 

Mannaggia al conservatorismo del popolo che si autoproclama di sinistra e mannaggia anche a Renzi che non si è battuto a dovere per modificare le regole delle primarie. Vabbè, indietro non si torna. Ma riflettiamo. Abbiamo perso un’occasione storica. E la colpa è nostra, di noi italiani. Abbiamo consentito che vincessero gli apparati di un partito, il Pd, gli stessi che oggi si aggrappano a Renzi per ridare verve a un partito che si sta impantanando contro avversari politici non proprio giovani e scattanti. E per un rapporto col denaro che da sempre è dannazione della sinistra.  

È dura passare da Berlusconi, Monti, lo stesso Bersani a Renzi. Poi guardi questa foto qui e ti immalinconisci. Pensi che qui non accadrà mai. Perché, in fondo, se sei giovane sei arrogante. Ma come? Perché? Chi l’ha detto? Il sindaco di Firenze non avrebbe avuto bisogno, in campagna elettorale di parlare di Berlusconi o di Monti. Sarebbe andato dritto per la sua strada. Finalmente avremmo avuto un potenziale presidente del Consiglio con meno di quarant’anni. Saremmo stati un Paese normale. Anzi, un Paese cool. Il più cool d’Europa. Evidentemente non ce lo meritiamo. 

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