Quando ho deciso di votare per FARE, alcune settimane fa, le prospettive erano quelle di una mera testimonianza. Quasi impossibile pensare al raggiungimento del quorum. Però avevo scelto così in base al programma e ad un approccio innovativo al fare politica, di stampo “americano”. Ovviamente Giannino era un elemento importante nella scelta, per tutto quello che aveva detto e fatto negli ultimi anni.
Quando due giorni fa è esploso l'”affaire Master” ho scritto questo: http://www.linkiesta.it/blogs/actarus/caro-oscar-ti-scrivo Non credo ci sia molto da aggiungere sulla vicenda personale. Giannino ha sbagliato e pagherà pesantemente per queste bugie. Resto convinto possa risollevarsi, ne ha le capacità intellettuali ed umane. Resta una delusione profonda.
Ringrazio il “talebano” Zingales, che ha dimostrato cosa significa essere coerenti. Non credo altri avrebbero fatto quello che ha fatto lui a 4 giorni dalle elezioni. E non voglio credere a complotti. Solo a quella mentalità che invochiamo sempre per migliorare il nostro paese.
Oggi Fare ha accettato le dimissioni del suo presidente, fondatore e trascinatore. Sono stati due giorni difficili, che sicuramente hanno reso altamente improbabile il raggiungimento del quorum. Eppure, per assurdo, potrebbe essere stato un bene. Fare ha così la possibilità di dimostrare due cose importanti.
La prima, che tutto quello che andava predicando viene applicato, a partire dal suo rappresentante più importante. E a chi dice “Che altro poteva fare se non dimettersi”, risparmio le decine di casi in cui non è successo nulla in Italia.
La seconda, forse più importante, e più difficile. Dimostrare che il movimento può sopravvivere al suo leader più carismatico. Ecco, questo sarebbe il fatto più rivoluzionario, e lo può divenatare quale che sia il risultato elettorale.
Dal 26 credo molti elettori cercheranno una nuova casa, in particolare quelli “liberali”. Fare, se saprà gestire questa fase, potrebbe diventare l’embrione da cui sviluppare quel partito che manca in Italia da troppo tempo. Penso ai tanti delusi di Italia Futura e delle scelte dei suoi leader, a tanti che oggi si gettano nel voto a Cinque Stelle, a molti che oggi votano PDL. Un partito moderno, con selezione dal basso della propria classe dirigente, primarie sequenziali, approccio liberale e concreto alla politica.
Il mio quindi sarà un voto di speranza ed un messaggio. Quello che una nuova politica in Italia si può Fare.