Splendida lettera pubblicata oggi da La Stampa a pagina 41 nella rubrica Specchio dei tempi. Cui io aderisco completamente.
“Da studente universitario mi sono stufato di vedere l’andazzo di questo paese, ma mi vorrei concentrare su un dettaglio forse per molti irrilevante. Mi sono scocciato di vivere in un paese dove c’è gente che copia a tutti gli esami e la fa franca. Oltre ai bigliettini, si sotengono quasi gli esami in gruppo. Io nella mia vita ho preso le mie umiliazioni, se non sapevo svolgere l’elaborato mi sono anche dovuto ritirare. Se io mi lamentassi probabilmente mi verrebbe detto di farmi più furbo, ma la mia etica me lo vieta. Non vi può essere la cultura della legalità se ognuno fa il furbetto. Si comincia col copiare agli esami, si prosegue copiando ai concorsi, si prosegue ancora magari facendo i favori all’amico dell’amico. Basta. Copiare è un reato e chi copia deve essere punito. Professori, non chiudiate gli occhi!
Io suggerisco che negli atenei (specialmente quelli più blasonati) vi siano molti più controllori oppure un sistema di webcam puntate sugli studenti in modo tale che non possano fare furbate”.
S.T.