Giovani europeiCaro Beppe, ti scrivo.

Caro Beppe, prima di tutto voglio dichiarare la profonda stima che provo nei tuoi confronti (anche se messa a dura prova negli ultimi tempi). A testimoniarlo ci sono tutti i Dvd dei tuoi spettaco...

Caro Beppe,

prima di tutto voglio dichiarare la profonda stima che provo nei tuoi confronti (anche se messa a dura prova negli ultimi tempi). A testimoniarlo ci sono tutti i Dvd dei tuoi spettacoli che in questo momento poggiano sullo scafale della mia libreria. E’ proprio da lì ho iniziato a formarmi politicamente e socialmente. C’era finalmente un punto di vista alternativo. Spazzavi via la polvere su tematiche apparentemente minori. Avevi e hai una spiccata propensione a tutelare tutto ciò che merita di essere preservato. Le tematiche ambientali, le energie alternative. E non solo questo, ma mi hai aperto una porta che fino a poco tempo fa credevo non esistesse. Dietro quell’uscio ho scoperto miriade di conflitti d’interessi, cancro per eccellenza della libera impresa, la scorrettezza mediatica che ha forgiato milioni di italiani.

Tutto questo, che qualche prevenuto impermeabile alla ragione chiama “antipolitica”, ha suscitato in me un profondo senso civico. Non poche volte mi sono sentito come il protagonista del romanzo di Dostoevskij: L’idiota. Tormentavo (e tormento tuttora) amici e familiari con queste tematiche. Controllo le buste della spazzatura per vedere se c’è qualche rifiuto fuori posto (non ti dico le liti). Tutti mi prendevano per pazzo e mi sopportavano a malapena. Ma anche adesso che percepisco molti dubbi sul modo in cui conduci questa sacrosanta battaglia, ricomprerei ogni tuoi singolo Dvd senza pensarci due volte. Grazie a te sono riuscito a cogliere molti aspetti della società che prima non vedevo.

Però adesso ho qualche dubbio. Non ti arrabbiare subito; fammi spiegare! I principi che ti hanno portato fin qui, sembra quasi che tu li abbia messi da parte. Sono convinto che daresti tutto te stesso per trasformali in legge uno a uno, però, e se cado in un equivoco, perdonami, mi appare quasi evidente che la “vendetta” abbia preso il sopravvento. Per anni hai cercato di farti ascoltare dal PD, e indubbiamente ciò che li spinge (finalmente) a cercare il tuo aiuto, non può che etichettarsi come “principio della sopravvivenza”. Nulla potrebbe nascondere l’ipocrisia di fondo che sta dietro questa manovra. Eppure, nonostante ciò, credo che ci sia un principio più alto che possa nascondere tutti i difetti del caso. Ma ci arriveremo.

Vedi, probabilmente molte persone mi staranno etichettando come servo, schiavo al saldo dei partiti (non ho mai avuto una tessera in vita mia, anche se non credo ci sia nulla di male nell’averla), e posso sforzarmi di capirli. Ma ciò non vuol dire che abbiano ragione. Nella mia vita ho militato solo in un movimento: il vostro. Bada bene, ho detto vostro, non tuo. Per pochi mesi, certo, ma sono stati mesi molto belli. Poi ho lasciato poiché il clima stava cambiando, non solo nella città in cui avevo la residenza, ma persino in rete, nelle piazze, nelle chat. Iniziò una profonda intolleranza nei confronti dei leggermente diversi. La rabbia che non potevano indirizzare ai politici, distanti e murati dalle scorte, divenne scoordinata, generalizzata, qualunquista. Iniziarono gli insulti persino ai militanti e agli elettori (spesso ricambiati o anticipati). Stare in un partito divenne motivo di vergogna. Aprire una lista civica differente equivaleva a non capire le necessità del paese. Esprimere un parere leggermente dissonante ti etichettava come possibile traditore. Bada bene, chiunque vi etichetti come fascisti non ha capito nulla. E’ un modo come un altro per procrastinare ancora un po’ ideologie “confortanti” che legittimano la loro esistenza. Sono principi che non valgono più nulla. Però una certa intolleranza diffusa c’è. Ovviamente, non in tutti.

Sono nato in un periodo post ideologico. A differenza di molti miei coetanei non sono un nostalgico. Cerco di avallare la mia presenza nel mondo, cercando di modellarlo con le mie azioni. Non sono uno che dice “non ci sono più i valori di una volta”. Penso che il guaio consista nel non riuscire a crearne di nuovi. Voi avete il merito di averne portati molti. Alcuni condivisibili, altri un po’ meno. Personalmente ho votato le idee dei singoli soggetti, mettendo di fronte, ancor prima dell’ideologia aprioristica, la ragione. Ho votato PD, IDV, Movimento 5 stelle, liste civiche locali di centro destra, radicali. Mai votato i cosiddetti liberali, poiché credo non ci siano, purtroppo. In Sicilia ho votato per voi. Non sono mai stato così fiero di un mio voto. Crocetta e i ragazzi stanno facendo tantissime cose impensabili fino a poco tempo fa. Senza di voi, dubito che sarebbe stato possibile.

Ma adesso arriviamo al punto. Credo che al Parlamento di Roma siete in errore. Certo, ve lo dicono in molti. Ma ci tengo a spiegare il perché. Penso che in questo paese ci siano solo un partito di centro destra, e un partito di conservatori. Lungi da me immedesimarmi con loro (anche se ci sono persone validissimi all’interno di alcuni partiti). Però non posso non immedesimarmi con me stesso, e con la gente che si trova nelle mie stesse o peggiori condizioni. Tu spingi per l’inciucio, per poi speculare in attesa di consensi. Capisco la strategia politica, ma non ne vedo una visione umana. L’inciucio, a detta di tutti, sarebbe un disastro per questo paese. Tu saresti disposto a “sacrificare” anche una singola vita per godere di una legittima ideologia futura? Invece potresti vigilare, modificare, migliorare tutte le proposte. Ma tu vuoi portare a termine un sogno; la realtà può aspettare.

Tra poco mia madre pagherà l’IMU e tu urlerai “Via i finanziamenti ai partiti!”
Mio cugino resterà in una cella 5×6 metri con 7 persone e tu urlerai “Via i finanziamenti ai partiti!”
Mio nonno non avrà la pensione ma tu urlerai “Via i finanziamenti ai partiti!”
Mia zia, esodata, e tu “Via i finanziamenti ai partiti!”
Mio fratello andrà via dall’Italia e tu dirai “ Via i finanziamenti ai partiti”
Mio padre verrà licenziato e non avrà nessun reddito di cittadinanza, ma tu continuerai a gridare “ Via i finanziamenti ai partiti”
La mia azienda chiuderà perché lo stato non paga i proprio debiti, ma tu urlerai “ Via i finanziamenti ai partiti”
La mia amica vorrà sposare la sua compagna e tu le risponderai “ Prima via i finanziamenti ai partiti”
Il mio vicino, malato, non potrà decidere il modo più dignitoso per andarsene. E tu… Beh hai capito.
I finanziamenti vanno indubbiamente tolti. Io non sono personalmente d’accordo, ma c’è stato un referendum. A prescindere dalla mia opinione, va rispettato il voto dei cittadini.

Nessuna di queste maledizioni è causata da te. Ma da una classe dirigente pigra, corrotta e incompetente. Neppure i ragazzi che stanno con te hanno colpe: prima erano come loro. Il bagliore che ti ha spinto a cambiare è lo stesso che ti impedisce di improntare una volta per tutto il cambiamento in questo paese.
Tu non hai più colpe, ma adesso hai delle responsabilità. Bada bene, ciascuna idea, anche la più nobile, se messa prima delle persone rende iraconde le anime più umili.
Tu mi dirai: Non mi fido! Sono d’accordo, non ti fidare. Poni la fiducia nei cittadini che hai “emancipato”.

E’ da molto tempo che non riesco a stupirmi. Dalla vita ho avuto solo mille conferme. Tu hai questa possibilità, e non riesci a stupirti? Per favore, Beppe, stupisci questo paese.
Tra quell’inciucio sperato, e il 100% dei cittadini liberi di decidere, c’è un dirupo in cui si getteranno milioni di esistenze. C’è tempo per cambiare il sistema, ma non per tutti, purtroppo. Rileggi le lettere che conservavi sul Camper.

Spero di non averti schizzato troppa merda digitale.

Con stima,

Andrea Petrelli.

Ps: Scusate per la lunghezza del post.

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