Ho avuto occasione di incontrare il nuovo direttore, Marco Alfieri, un paio di volte (grazie alla volontà di un giovane amico comune, Giovanni Ferrari). Non era arrivato a Linkiesta. Lavorava ancora a La Stampa. Mangiando una pizza intorno a un tavolo con alcuni universitari, ci siamo anche soffermati su un argomento oscuro, forse imprevedibile: il presente e il futuro del giornalismo.
Poco fa, leggendo una sua breve intervista a Piazza digitale, in cui proponeva di introdurre «un meccanismo simile al modello di iTunes», sono riandato a quelle conversazioni. E, per molti versi, ho iniziato a intuire di più quale sfida sia insita nella responsabilità non solo di utilizzare un blog – come tento ironicamente di fare – per proporre un giudizio ragionevole su ciò che accade nel mondo, ma anche e soprattutto di offrire un giornalismo di qualità attraverso Linkiesta. Già, ma che cos’è Linkiesta?
Linkiesta è una start-up del giornalismo italiano, di cui – al tempo stesso, di fronte alla conclamata crisi della ‘carta stampata’ – ne rappresenta anche il futuro.