In occasione della settimana della prevenzione oncologica della Lilt dal 16 al 24 marzo, è stato scelto l’olio extra vergine d’oliva come simbolo della lotta ai tumori. Insieme alla fondazione Campagna Amica di Coldirettie a Unaprol si è sancita un’unione che riconosce all’olio extra vergine d’oliva non solo le sue caratteristiche di prodotto agricolo, genuino e buono ma di vero alimento nutraceutico.
L’Italia, è un produttore ed un consumatore importante di olio extra vergine d’oliva, un prodotto che, se realizzato correttamente, è una pura spremuta di olive ricca di polifenoli, antiossidanti che ci aiutano a combattere i radicali liberi, responsabili del processo di invecchiamento delle cellule e di molte malattie. Ma l’olio è anche un concentrato di nutrienti importanti: Vitamina E, acido linoeico, acido alfa linolenico, acidi grassi essenziali che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL ed alzare il colesterolo buono HDL.
Le ricerche affermano che l’olio extra vergine d’oliva grazie anche ai composti fenolici, idrossitirosolo e tirosolo, ha importanti capacità di prevenzione di malattie cardiovascolari e su alcuni tumori, in particolare il tumore all’apparato digerente e alla mammella.
L’olio extra vergine d’oliva diventa quindi un vero elisir e non solo un condimento, apportando ai nostri piatti gusto e salute.
Evidentemente non tutti gli oli hanno queste caratteristiche importanti per la salute, per cui diventa importante fare chiarezza e distinguere tra olio extra vergini che rispettano un processo produttivo serio e rigoroso, prodotti con olive italiane frante appena colte e oli extra vergini in etichetta ma che nascono da un processo industriale.
La Comunità Europea tramite la commissione dell’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) ha iniziato un lungo cammino relativo alla capacità dei composti fenolici degli oli vergini di oliva di ridurre il rischio delle malattie cardiovascolari (reg. EU 432/2012). Infatti è stato confermato il principio, scientificamente dimostrato, che un consumo di composti fenolici dell’olio, se assunti nella quantità di 5 mg/giorno, può avere un impatto positivo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
L’informativa dell’EFSA evidenzia però che tale apporto quotidiano deve avvenire rispettando il consumo massimo giornaliero di sostanze grasse fissato, per una persona adulta, in 20g/giorno. Questo comporta che un olio extravergine di oliva può avere gli effetti positivi sulla salute soltanto se contiene almeno 250-300 mg/Kg di composti fenolici.
La qualità sensoriale dell’olio extravergine di oliva è strettamente correlata ai composti fenolici infatti la nota di “piccante “ e di “amaro” è caratteristica dei composti che fanno bene alla salute e gli oli che evidenziano tali sensazioni contengono mediamente concentrazioni fenoliche superiori ai 250-300 mg/Kg. Quindi le note di “piccante” ed “amaro” degli oli extravergini di oliva sono segno di qualità.