Sono passati ormai quaranta giorni dall’esito delle elezioni politiche e l’Italia oltre a non avere ancora un governo deve tenersi Monti, per di più bocciato dal voto popolare.
Bersani in campagna elettorale è riuscito ad annullare quell’ipotetico vantaggio che lo svolgimento delle primarie sembrava aver portato al Partito Democratico. Il segretario emiliano non è riuscito ad arginare la campagna elettorale di Berlusconi e l’epidemia grillina in tutto il paese. Ma non finisce qui, può ancora peggiorare. Nonostante fosse evidente che al Senato non potesse avere una maggioranza senza scendere a patti con il Pdl, ha provato comunque a formare un governo, grazie allo spalleggiamento di Napolitano che gli ha conferito l’incarico.
Fino a qui tutta prassi istituzionale, Bersani aveva il diritto almeno di provarci anche se la vittoria elettorale era risicata. Dopo il fallimento di questa iniziativa il Presidente della Repubblica non ha avuto il coraggio di imporre un altro governo tecnico ma ha deciso di nominare una commissione di 10 saggi, a quanto pare utile solo a prender ancora tempo.
Tutti tatticismi e attendismo per far in modo di arrivare alla scadenza del mandato di Napolitano e sperare che un possibile accordo fra la sinistra e il Movimento 5 Stelle sul prossimo Presidente della Repubblica possa essere il preludio ad un governo comune. Ma questo è improbabile che avvenga. Nonostante i grillini potrebbero essere favorevoli al prossino inquilino del Quirinale sarà molto difficile che votino la fiducia ad un governo a guida Partito Democratico. Verrebbe meno la motivazione per cui circa un quarto degli italiani hanno deciso di votare il M5S e cioè quello di “spazzarli via tutti”.
Ecco che allora Bersani potrebbe pagar caro il tatticismo di questo periodo. Per ora una scelta scellerata per lui e per il suo partito che probabilmente non sarà compresa da gran parte degli elettori e che causerà un danno notevole al PD. Bersani sembra non considerare il fatto che a fine Maggio in molti Comuni, fra cui anche Roma, Brescia e Catania, si svolgeranno le elezioni amministrative e che il suo partito potrà subire pesantemente questa indecisione.
Sembra però che nelle ultime ora sia nata la possibilità di un accordo con il Pdl per un governo di scopo. Questo però dipende dal nome che salirà al colle. Bersani non rischierà di andare nuovamente a elezioni, anche perchè lui non sarà della partita. Invece sembra più probabile che si imponga con i suoi parlamentari per un Presidente della Repubblica avallato dal centro-destra e poi con lo stesso decida un programma di governo da fare in qualche anno. Potrebbe essere la soluzione migliore dato che il paese chiede fortemente un governo, ma possiamo aspettarci di tutto dopo le mosse di Bersani in questo ultimo periodo.