In queste ore che, dopo uno stallo di oltre due mesi, vedono finalmente nascere un governo troppo a lungo atteso, esplode la polemica interna al PD circa l’atteggiamento di un gruppo di “dissidenti”, che hanno annunciato un possibile voto contrario al Governo Letta, guidato dal vicesegretario del partito.
Siamo convinti che alla fine queste polemiche rientreranno, come – molto probabilmente – anche il dissenso, e tuttavia è un bene che questo emerga, alla luce del sole, dopo l’unanimismo degli ultimi mesi, che ha visto l’eccezione del solo Renzi, un unanimismo che nascondeva purtroppo inconfessate e inconfessabili divisioni, venute in superficie con gli sciagurati voti che hanno affossato, con le candidature di Marini e Prodi al Quirinale, un bel pezzo della credibilità del maggiore partito del centrosinistra.
Il principale protagonista di questo dissenso, Giuseppe Civati, coglie un punto: la disinvoltura dei dirigenti PD che fino a ieri erano contro il governo con Berlusconi e ora ululano di gioia per quello stesso governo è insopportabile.
Di più, è dannosa al Pd che deve recuperare in coerenza e credibilità. E’ semplicemente incredibile poi che le minacce di espulsione per Civati e i dissidenti vengano proprio da alcuni di quelli che hanno cambiato idea all’ultimo minuto sull’oppurtunità di venire a patti con il PDL.
A Civati tuttavia è necessario ricordare che anche lui ha votato Bersani e Bersani è il responsabile della svolta ad U.
Noi non staremo mai con Civati, come in passato non abbiamo lesinato critiche a Bersani e alla sua linea, ma in questo partito ci vuole più coerenza e più assunzione di responsabilità.
@diegocorrado
@marcoleonardi9