Mi sto fregando le mani da tempo: tracollo di consumi e produzione industriale, spread ai minimi da mesi, borsa che sale e nuovo governo che sta per nascere. Troppo facile fare soldi vendendo titoli italiani non appena Enrico Letta presentera’ programma e ministri frutto di compromessi che farebbero impallidire I tavoli sindacali tra FIAT e la triplice degli anni ’80.
Un momento pero’! Se Mr. Letta decidesse finalmente di togliere qualunque tipo di incentivo a grandi impianti industriali, in particolare al Sud? Potrei perdere soldi! Sarebbe certo un problema se rasasse al suo l’ILVA di Taranto, la bonificasse e usasse l’aerea per un gigantesco polo turistico (nel frattempo fammi avvisare il mio amico Flavio a cui accenno l’idea per uno dei suoi Billionaire Club). Il problema si ingigantirebbe se simultaneamente si garantissero corsi di riqualificazione a tutti i dipendenti. Se poi proseguisse con Pomigliano e Termini Imerese? Devo far cercare al mio junior, Ambrogio, quante aree dismesse e industiali e quanti km di costa si potrebbero convertire…
E se Mr. Letta investisse in campi in cui l’Italia e’ monopolista o e al vertice? Il monopolio paga se sei il monopolista e molti di questi monopoli italici sono cristallizzati da decenni nel mondo nonostante il resto del sistema si sia sfaldato. Se proponesse Eataly come un modello? Se avesse un piano strategico per sviluppare e sostenere il Food & Beverage oppure la Moda magari attraverso una specifica formazione scolastica? E se poi pensasse al design industriale o all’architettura? Se chiamasse ad aiutarlo Armani o Renzo Piano?
“Ambrogio, come sta andando la ricerca sulle aree dismesse?
Cosa ci fai sul sito dell’Inkiesta ?
Novita’ sul governo ?
Ancora nulla ?
Questi mica hanno le palle della Thatcher!
…
Va la’ va, inizia a vendere tutto! Ora!”
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