Accadde DomaniQuirinale, il passo falso di Bersani

In queste ore Pierluigi Bersani si sta giocando la sua ultima chance. Forse la sua carriera politica. Ma sono in pochi a scommettere sulla sua sopravvivenza. Il segretario del Pd, dicono ormai in m...

In queste ore Pierluigi Bersani si sta giocando la sua ultima chance. Forse la sua carriera politica. Ma sono in pochi a scommettere sulla sua sopravvivenza. Il segretario del Pd, dicono ormai in molti, si sta prendendo una grossa responsabilità e si sta infilando in un vicolo cieco se prosegue nella strada assai avventurosa intrappresa in queste ore per l’elezione del Presidente della Repubblica. Per dirla più semplicemente il leader del Pd si sta mettendo interamente nelle mani di Silvio Berlusconi. Perché? Il motivo è semplice.  Con la decisione di rifiutare il nome di Stefano Rodotà, proposto dal Movimento 5 Stelle, e con la decisione di proporre Franco Marini, inviso a Matteo Renzi, in un sol colpo Bersani si inimica i suoi potenziali alleati: Renzi e i renziani, Vendola e i vendoliani e soprattutto si aliena qualsiasi possibilità di ottenere voti dal Movimento 5 stelle nel caso venisse incaricato di nuovo dal prossimo Presidente della Repubblica per formare il tanto atteso governo. L’ipotesi di un governo di minoranza a quel punto sfumerebbe definitivamente e l’unico che potrebbe salvarlo sarebbe appunto Silvio Berlusconi con il suo abbraccio mortale, magari attraverso un astensione. E’ auspicabile una simile avventura? La risposta è nelle cose: sarebbe come voler viaggare nei vicoli di Napoli a duecento all’ora nella speranza di non fare vittime. In realtà la prima vittima sarebbe proprio Bersani e il suo Pd. Quello per il quale si è battuto in questi 50 giorni, ovvero un rifiuto di un governo con il Pd gli verrebbe servito a forza dalla dura realtà dei fatti.

L’unica strada che il Pd avrebbe potuto percorrere, dopo il rifiuto categorico del Movimento 5 stelle di dare la fiducia a un governo Bersani, era quella di mettere da parte il tentativo disperato di Bersani e mettere sul tavolo la carta Renzi. Tutti i sondaggi, da quelli Berlusconiani a quelli del Pd, danno un centrosinistra con Matteo Renzi di 6 o 7 punti davanti al centro-destra. Un centro sinistra al 35-36% contro un centro sinistra al 29% con a capo Bersani. Il tentativo di Bersani è stato nobile ma è fallito e paradossalmente si troverà a dover subire i ricatti politici di Berlusconi. Che cosa aspetta l’establishment del Pd a concentrare le sue forze sul sindaco di Firenzeinvece di traccheggiare per un governo impossibile?  

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