Torna in Italia il talentuoso trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf. A Bari, l’1 giugno, per un concerto (anteprima nazionale) al Tearo Petruzzelli nell’ambito del festival Bari In Jazz. In programma con il suo Diagnostic Tour tratto dall’omonimo album (2011), che costituisce il terzo e ultimo capitolo di una trilogia iniziata con l’album Diasporas (2007) e Diachronism (2009). Una musica composta in bilico tra un Oriente materno ed un Occidente emancipato.
Maalouf (classe 1980) vive infatti da anni a Parigi. Ed ha suonato con Sting, Arthur H, Disiz la Peste, Mathieu Chedid, Amadou & Mariam and Vanessa Paradis. Ma il suo pensiero è ancora a Beirut – si legge in una biografica online – dove è nato e da ragazzo sognava di fare l’architetto per ricostruire la città distrutta dalla guerra civile. Invece alla fine ha seguito le orme di suo padre, Nassim Maalouf, un ex studente di Maurice André. La sua musica, monotona e insistente, scaturisce da una particolare tromba al quarto di tono (con una quarta valvola) inventata da suo padre per adattare il linguaggio musicale arabo a questo strumento.
Eccolo nel video dal titolo Beirut, brano estratto dell’album Diagnostic. Fermatevi 10 minuti ed ascoltatelo. Fino alla fine.