Nel post precedente abbiamo accennato alla progressiva, ma rapida sparizione dell’editoria indipendente al Salone del Libro, specialmente di quella etichettabile come “alternativa”. L’egemonia dei grandi marchi e il corrispondente crollo di presenze dei “piccoli” espone sempre di più, quindi, il Salone alle accuse di “essersi ridotto a nulla di più di un supermercato del libro e di gadget”. Per un lettore di “serie A”, il Salone non dovrebbe rappresentare, infatti, un’opportunità di trovare marchi e titoli difficilmente reperibili nei circuiti tradizionali? Se non è più garantita un’offerta di questo tipo, ci chiediamo, allora, se non sia più conveniente visitare in tutta tranquillità una libreria cittadina, fuori dalla calca del Lingotto, evitando l’esborso di un ticket da 10 euro…
In questa edizione appena conclusa, il vuoto più clamoroso è stato quello lasciato da Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri e dai suoi creatori Marcello Baraghini e Angelo Leone. Dopo 25 partecipazioni consecutive al Salone e con oltre 40 anni di storia sulle spalle, gli editori viterbesi hanno dovuto, infatti, rinunciare a causa della pesante crisi che ha investito il settore e dei tariffari salati proposti dagli organizzatori della kermesse. Come ammesso da alcuni dei diretti interessati, ne hanno approfittato, allora, in termini di vendite quei pochi altri attori della controinformazione che, invece, sono riusciti a non mancare all’appuntamento, come NdA distribuzione (www.ndanet.it) e il suo marchio Shake (www.shake.it), gli anarchici di Eleuthera (www.eleuthera.it), assenti nelle edizioni precedenti, la sempre meno piccola Minimum Fax o “gioiellini” come Altreconomia e Terre di Mezzo.
Qui di seguito, ci divertiamo a proporre un “salone alternativo” selezionando e promuovendo le case editrici italiani che dimostrano di non essere condizionate dall’establishment politico-economico e culturale. Del resto, sempre a Torino, quasi in contemporanea al Salone, i centri sociali della città sono impegnati in un contro-evento intitolato “Alla Fine della Fiera. Scrittori, editori e lettori contro la banalizzazione del mondo”. Nel manifesto si legge: “come ogni anno il Salone del Libro di Torino apre i battenti, proponendosi sotto l’usuale veste di mostra-mercato in cui affari e vendita restano la vera cifra di successo. Noi, inguaribili sognatori crediamo ancora che i libri abbiano una portata radicale. Oltre una fiera che stritola piccola editoria e scritti sotterranei, per dar fuoco alle micce e combattere l’omologazione culturale, alla scostante ricerca di nuove galassie proponiamo una serie di incontri con autori ed editori che, come noi, amano i libri ma non come merce”.
Nella nostra ipotetica fiera dell’editoria alternativa, quindi, presenteremo in più puntate realtà che, sfruttando lo strumento libro, si pongono l’obiettivo di sostenere e diffondere una visione, un’interpretazione, una lettura alternativa della società, del presente e del passato, dei fatti, degli avvenimenti, dei problemi più complessi. “Alternativa” che si può tradurre in: contropotere, controculturale, antistituzionale, anticapitalistica e antimperialistica, antilobby, nonviolenta, fuori dal pensiero dominante, umanistica, improntata alla centralità assoluta dei diritti umani, al dialogo ed alla solidarietà fra i popoli, alla ricerca della verità oltre le rappresentazioni ufficiali, all’incontro con la “diversità”, che non si fida dei media convenzionali – solitamente di proprietà di rilevanti gruppi economici -, che non si fida delle promesse e degli appelli dei politici e della politica, di chi ci governa, che è per il rispetto dell’ambiente e per uno sviluppo sostenibile.
Iniziamo da quelle che hanno già ottenuto un buon successo e-o vantano hanno una lunga storia ed esperienza.
L’EDITORIA ALTERNATIVA NEL NOSTRO PAESE (Prima Puntata)
Mimesis (www.mimesisedizioni.it)
Ultimo baluardo culturale nei confronti dell’iperconsumismo e dell’anarco-capitalismo contemporaneo, di gran lunga il miglior esperimento di editoria “libera” dell’ultimo decennio per la qualità e la ricchezza del catalogo proposto, anche grazie al costante attingimento all’eccellenza del pensiero filosofico occidentale ed orientale. Distribuisce anche la nuova casa editrice Il Termidoro (termidoro.wordpress.com) interessata a pubblicare inchieste giornalistiche particolarmente scottanti, come quelle di Marco Marsili, nuovo guru della controinformazione italiana, già direttore de La Voce d’Italia (www.voceditalia.it).
Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri (www.stampalternativa.it)
Gruppo Macro (www.macroedizioni.it)
Il marchio più interessante è Arianna (www.ariannaeditrice.it), anche per le soventi incursioni sui temi e le problematiche della politica internazionale. Pubblica, inoltre, il trimestrale Il Consapevole (www.ilconsapevole.it) dedicato al consumo critico e allo sviluppo sostenibile.
Kaos (www.kaosedizioni.com)
E’ la casa editrice alternativa “per antonomasia”, sebbene i suoi libri non siano così facili da trovare. E’ stata, già nell’epoca dell’assolutismo democristiano, una delle prime a tirar giù i veli della censura sulla corruzione, il malaffare, la deriva criminale di rappresentanti istituzionali, potentati economici e altri grandi intoccabili come il Vaticano. Non si è mai fidata, a ragione, delle verità ufficiali imposteci da autorità e leader istituzionali, ufficiali, politici e commissioni parlamentari, organi d’informazione, ecc.
Ponte alle Grazie (www.ponteallegrazie.it)
Acquisita dal gruppo GeMS. La produzione di saggistica continua la sua storica vocazione economica e politica orientandola verso temi ambientalisti e di critica sociale. Sempre più spazio trova la divulgazione, soprattutto quella filosofica, psicologica e delle neuroscienze.
Minimum Fax (www.minimumfax.com)
Eleuthera (www.eleuthera.it)
Manifestolibri (www.manifestolibri.it)
Marco Tropea (www.marcotropeaeditore.it)
E’ ritornata all’assalto del mercato editoriale con una “veste” più aggiornata. Ma non ha cambiato preferenze nella scelta dei testi da promuovere, tutti orientati ad una disamina ed una critica incisiva e profonda della nostra società e dei suoi padroni.