Leggere il mondoIl circo della cultura (Puntata n.4)

Continuiamo il nostro viaggio nell'editoria alternativa, in risposta polemica alle logiche prettamente commerciali dell'appena concluso Salone del Libro di Torino. Proponiamo, quindi, un altro estr...

Continuiamo il nostro viaggio nell’editoria alternativa, in risposta polemica alle logiche prettamente commerciali dell’appena concluso Salone del Libro di Torino.

Proponiamo, quindi, un altro estratto dell’elenco di case editrici indipendenti ed “alternative” selezionate fra le oltre 7000 registrate nelle camere di commercio italiane.

LE CASE EDITRICI ALTERNATIVE IN ITALIA (terza parte)

Altreconomia (www.altreconomia.it)

Editori Riuniti (www.editoririuniti.net)
Storica casa editrice che vanta ormai un catalogo esaustivo per ciò che concerne le problematiche, le questioni, le issues fondamentali della società contemporanea. E’ ritornata all’attività solo da qualche anno. Le nuove pubblicazioni adottano caratteri grafici di grandi dimensioni per facilitare la lettura di chi accusa problemi di vista. Certo, non è molto “alternativa” la simpatia per il PD manifestata apertamente del suo direttore Alessio Aringoli, tanto da far uscire la biografia di Bersani proprio a ridosso delle ultime elezioni politiche.

Castelvecchi (www.castelvecchieditore.com)
Marchio di prestigio dell’editoria italiana, ma che non ha mai tradito la sua natura anticonformista. Qualche anno fa, ha pubblicato proprio “Controinformazione”, di Marcello Veneziani, sulla stampa alternativa e antagonista dagli anni ’60 ad oggi.

Aliberti (www.alibertieditore.it)
“Gemellata” con Chiarelettere ed Il Fatto Quotidiano, e, per un breve periodo, con Castelvecchi come testificato da alcune pubblicazioni a doppio nome.
Pur di sfondare nel panorama editoriale italiano, Aliberti non s’impone certo vincoli nella scelta dei campi da esplorare: da una parte i “contenuti leggeri” su cui si fonda una parte della sua giovane produzione, dall’altra quelli “impegnati” che toccano temi particolarmente delicati e controversi.

Bruno Mondadori (www.brunomondadori.com) Da non confondere assolutamente con l’Arnoldo Mondadori.
Difficile da definire una casa editrice “alternativa”, anche per la solidità economica del gruppo (Pearson) che la controlla. Tuttavia, rientra di diritto nel nostro elenco perché s’adopera, attraverso una generosa offerta di opere sia italiane che straniere, nell’esplorazione di alcuni temi e problematiche di assoluta centralità per un nuovo sviluppo sostenibile del nostro pianeta: Intercultura, Immigrazione, Cooperazione e Sviluppo, Decolonizzazione, Pace e Diritti Umani, Ambiente, ecc. In tempi così difficili e di deriva xenofoba, da ammirare il notevole sforzo compiuto con l’incessante proposizione di testi per la promozione del dialogo interculturale, la comprensione reciproca fra diverse culture ed etnie.

Edizioni Ambiente (www.edizioniambiente.it)
Come si intuisce al volo, una casa editrice totalmente impegnata nella promozione della cultura dello “Sviluppo Sostenibile”. Una realtà importante non solo per le intenzioni, ma anche per i successi e i risultati ottenuti nel mercato delle vendite. Uno dei grandi collaboratori della casa editrice è Carlo Lucarelli che ha contribuito a lanciare la collana “Verdenero”, raccolta di noir sull’ecomafie.

Ancora del Meditteraneo (www.ancoradelmediterraneo.it) Non s’impone certo freni e censure nel raccontare il tessuto malavitoso del napoletano, tanto da aver lanciato autori come Roberto Saviano e Antonio Pascale.

Bollati Boringhieri (www.bollatiboringhieri.it) Una delle più forti e datate case editrici fra quelle che qui abbiamo raggruppato. Non a caso, appartenente, anch’essa, alla galassia editoriale Mauri Spagnol. Nata nel 1957 a Torino, si contraddistingue da sempre per uno stile raffinato ed accademico che ne giustifica (in parte) l’elevato prezzo dei “prodotti”. Fra le case editrici più “utilizzate” dalle università italiane.

Intra Moenia (www.intramoenia.it)
Si può considerare il megafono delle richieste, delle proposte e dei programmi dei movimenti e delle associazioni per i diritti civili e critici del modello neoliberista, sia di carattere locale che (inter)nazionale. Una collana s’intitola proprio “Frammenti dal Dissenso” e raccoglie materiali di documentazione e riflessione sui movimenti giovanili e le dinamiche sociali che, spesso in maniera sotterranea, agiscono nel nostro territorio. Nel proprio manifesto Intra Moenia (“Dentro le Mura”) indica come obiettivo primario la valorizzazione della memoria culturale, sociale e politica del nostro Paese; tuttavia, la sua produzione si occupa, in gran parte, anche di temi internazionali e di movimenti, pratiche ed esperienze antiglobalizzazione.
Avendo sede a Napoli, in prossimità delle mura greco-romane del centro antico, Intra Moenia non può non occuparsi anche del fenomeno camorristico e del sistema della criminalità organizzata che flagella l’intera Campania.

Asterios (www.asterios.it)
Uno degli esempi più calzanti di editoria della controinformazione. Vi rientra il progetto Abiblio (www.abiblio.it), una collana-marchio editoriale che si pone l’arduo compito di indagare quali siano le nuove forme di pensiero che in modo originale e desueto osano un differente tentativo di interpretare il mondo.

Massari (www.enjoy.it/erre-emme)
Conosciuta anche come Erre Emme, il suo simbolo-logo sembra evocare una “giraffa preistorica”. Propone ogni anno una quantità limitata di libri, più simili a dei tascabili, piccoli di dimensione, ma dirompenti nei contenuti. Si distingue per una scelta e selezione di opere che analizzano la storia del pensiero rivoluzionario ed anarchico, dei movimenti di liberazione e autodeterminazione, delle lotte contro l’oppressione e per il riconoscimento di diritti civili, della ribellione all’imperialismo di un tempo e a quello di oggi chiamato globalizzazione, delle utopie del passato e di quelle che resistono ancora al presente, della controcultura dal ’68 ai movimenti antagonisti del terzo millennio. Un’intera collana è dedicata alla storia, alla biografia, alle opere, al pensiero di Che Guevara. Ma anche i titoli delle altre collane invitano a spingerci nei terreni della Rivoluzione e del Pensiero Utopico: “Pensiero Forte”, “Controcorrente”, “Cobas”, “Utopia Rossa”, “Eretici e/o Sovversivi”, “Antimafie”…
Una realtà piccola, ma solida, che ha già fatto storia…e che distribuisce pure film.

Edizioni dell’Asino (www.gliasini.it) Lasciamo che gli Asini si presentino da soli. Il loro sito web recita: “Più che una nuova casa editrice, un onesto e utile strumento di ricerca e approfondimento per le minoranze attive e positive, in un’epoca di corruzione e di sbandamento del nostro Paese, nata dalla collaborazione tra la rivista Lo Straniero e l’associazione Lunaria”. Con la partnership di Redattore Sociale, la prima agenzia giornalistica esclusivamente dedicata al disagio e all’impegno sociale in Italia e nel mondo. Uno dei coordinatori del progetto è il valente Giulio Marcon, uno dei maggiori esperti italiani di Non Profit e Terzo Settore. Insieme ad altre realta, Gli Asini organizzano, a Roma, il “salone dell’ Editoria Sociale”, certamente più interessantedella fiera del libro di Torino.

Jaca Book (www.jacabook.it)
Ha iniziato le sue pubblicazioni nel lontano 1966 all’interno dell’ambiente di Comunione e Liberazione, ma sembra che abbia definitivamente rotto ogni rapporto con i seguaci di Don Giussani dal 1991. Da allora ha alternato ai saggi teologici le opere di grandi irregolari, marxisti e teologi della liberazione compresi. Nel suo catalogo conta oltre 4.000 titoli che riguardano diversi campi. Da tanti anni, ha il merito di pubblicare grandi autori “no global” come Hosea Jaffe e Luciano Vasapollo di cui è stato recentemente riproposto, in più volumi, il “monumentale” (e imperdibile) “Trattato sull’Economia Convenzionale”. La Jaca (Artocarpus heterophyllus) è un albero della famiglia delle Moraceae arrivato in Brasile nel XVVIII secolo dall’India. Deriva la sua grande popolarità dal frutto commestibile, dalla cui polpa ricca di amido si ricava farina usata per fare pane, torte e biscotti. Da qui il nome comune della pianta, Albero del Pane.

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