Ilda Boccassini: “Ruby è furba di quella furbizia orientale propria della sua origine”.
“Il sottile razzismo educato della sinistra borghese per bene” mi verrebbe da commentare.
Non penso che la testa rossa del tribunale di Milano sia effettivamente impregnata di pregiudizi razzisti come la sua infelice frase lascia intendere.
Penso però che sia razzista verso il suo lavoro: quello di giudicare ogni cittadino con oggettività, non facendosi corrompere l’animo dall’odio personale, non giudicando l’imputato secondo il suo credo politico, secondo la sua ricchezza, secondo la sua religione e le sue preferenze sessuali.
Nonostante egli sia Silvio Berlusconi.
Questo processo Ruby è quello che mi ha fatto sempre più ridere e rabbia contemporaneamente. Nella vita giudiziaria di Silvio Berlusconi ci sono stati molti processi più importanti, più fondati e più credibili.
Questo mi suscita sonore risate perché pensare allo sfruttamento della prostituzione minorile è quantomeno fantasioso: infatti il pisello di Berlusconi è, probabilmente, l’investimento più sicuro e con rendimenti più alti che una qualsiasi escort possa fare, è la El Dorado delle prostitute.
Al contrario mi suscita rabbia perché i consensi di Berlusconi sono calati molto più dopo questi scandali da Beautiful-Un posto al sole che per i suoi fallimenti politici di venti anni e processi penalmente (in senso giuridico) decisamente più gravi.
Ciò denota non poco la maturità dell’elettorato.
Ascoltando la requisitoria della Boccassini non si poteva non sentire il suo odio personale e fastidio ideologico verso l’imputato. Fingendo che il magistrato non abbia nemmeno fatto la gaffe razzista sulle furbizie etniche, il risultato di un tale atteggiamento è normale porti il popolo a dividersi nuovamente anziché rispettare le istituzioni.
L’Italia pensa (o urla) “il Cavaliere andrebbe assolto anche se fosse colpevole” oppure “si condanni ad ogni costo a priori”, entrambi atteggiamenti idioti.
La magistratura italiana a questo punto incute non poco timore, a prescindere se Berlusconi verrà condannato o meno, anche perché ormai tutti sappiamo chi è Silvio di Arcore, tutti sappiamo che ha fatto, tutti sappiamo che i suoi voti esistono e sono tanti.
Chi lo vota lo fa nonostante sappia tutto su Berlusconi, perché odia di più Ilda Boccassini e il suo mondo, perciò l’elettore PDL preferisce tapparsi il naso e dare il voto al Cavaliere piuttosto che astenersi o provare con altri voti “meno utili” non di sinistra.
Ma il problema dei giudici a mo’ “The Untouchables” esiste, è serio e va affrontato al più presto con riforme sulla giustizia epocali, urgenti e che abbiano l’appoggio trasversale della buona politica (ce ne fosse…).
Perché i giudici in questo paese possono distruggere vite di innocenti (per avere il quarto d’ora di celebrità e l’avanzamento di carriera), salvo poi rimanere pienamente impuniti, al di sopra di tutto e tutti e quindi senza alcuna responsabilità fin dai tempi del povero Tortora.
E di anni da Tortora ne sono passati fin troppi.