Con la legge finanziaria 191/2009 e in seguito con il decreto legge 138/2011, convertito nella legge 148/2011, sono stati effettuati dei tagli significativi al numero dei consiglieri comunali. Per quanto riguarda i Consigli Comunali sopra 10.000 abitanti si è deciso di tagliare il 20% mentre per i comuni più piccoli, che sono la stragrande maggioranza, il taglio è stato ancora maggiore.
Una scelta scellerata dettata dalla demagogia portata avanti da alcuni riguardo ai costi della politica. Di capitoli di bilancio da tagliare possiamo trovarne una marea, anche riguardo ai costi della rappresentanza politica, ma invece si è preferito scegliere un taglio inutile e secondo me dannoso. Ecco tre motivi per cui lo ritengo tale.
1- Soprattutto nei Comuni più piccoli (su 8092, solo 500 comuni superano i 15.000 abitanti) ridurre del 40-50% il numero dei consiglieri provoca una carenza di “forza-lavoro” amministrativa abbastanza notevole. Chi conosce l’ambiente sa benissimo che spesso i Consiglieri Comunali nei piccoli comuni svolgono la propria attività quasi gratuitamente, spesso hanno delle deleghe e si occupano di temi che non riescono ad essere coperti dagli assessori. Ridurne il numero significa far gravare il peso dell’amministrazione su meno consiglieri e permette di svolgere il compito di consigliere solamente a chi ha molto tempo da impiegare. Tutto ciò sacrificando l’attività amministrativa e i cittadini.
2- Oltre a questo, il minor numero di Consiglieri rende più difficile l’entrata in Consiglio dei giovani che, come è normale, non possono vantare un gran numero di preferenze. Ciò impedisce un ricambio generazionale all’interno dei Comuni e soprattutto i giovani non possono fare esperienze amministrative reali. Secondo me il maggior danno prodotto da questi provvedimenti è proprio questo. Personalmente ho imparato moltissimo in questi 4 anni di Consiglio Comunale, cose che non si possono insegnare se non le vivi. Si rischia seriamente di non produrre classe dirigente per il futuro.
3- Terzo problema è quello della proliferazione delle liste alle elezioni comunali. Con meno posti in palio è frequente,e chi sta seguendo queste prossime elezioni può confermarlo, che alcuni esponenti facciano una lista propria scegliendo di candidarsi a sindaco. Facendo così potrebbero avere più possibilità di entrare in Consiglio Comunale necessitando solo di superare il quorum e potendo giocare un ruolo fondamentale in un ballottaggio.
Detto ciò, era proprio necessario questo taglio? Oppure era meglio cercare di tagliare altrove?
Abitanti del Comune | prima del 2009 | dopo il 2011 |
più di 1 milione | 60 | 48 |
da 500.001 a 1 milione | 50 | 40 |
da 250.001 a 500.000 | 46 | 36 |
da 100.001 a 250.000 e comuni capoluogo di provincia con popolazione inferiore | 40 | 32 |
da 30.001 a 100.000 | 30 | 24 |
da 10.001 a 30.000 | 20 | 16 |
da 5.001 a 10.000 | 16 | 10 |
da 3.001 a 5.000 | 16 | 7 |
da 1.001 a 3.000 | 12 | 6 |
fino a 1.000 | 12 | 6 |