Sodomia: qualsiasi rapporto sessuale non finalizzato alla procreazione, specie se in vase indebito (“in un orifizio illecito”); “Peccatum sodomiticum”. Sodomia deriva dal nome dell’antica città di Sodoma, che secondo la Bibbia venne distrutta da Dio a seguito delle azioni riprovevoli commesse dai suoi abitanti, i quali giunsero a tentare (secondo alcune versioni) di stuprare due angeli. Ma la sodomia , può essere anche un peccato che riguarda l’economia? Quale relazione esiste tra sodomia ed economia? Apparentemente nessuna, storicamente tante.
Sono diversi i riferimenti storiografici di vari autori che collegano economia e sodomia. Per la civiltà greca, l’economia era la gestione dei beni di famiglia e ovviamente la sodomia era in contrasto con questa visione. Secondo i greci attraverso la sodomia si andava contro l’obbiettivo della procreazione che è alla base (e che permette lo sviluppo) della gestione dei beni familiari: oikonomia. Per Aristotele la pratica economica dell’usura era molto simile alla sodomia intesa come atto sessuale non rivolta alla procreazione. Come la sodomia andava contro i precetti del management della famiglia perché non rivolta alla procreazione, così l’usura andava contro l’idea di economia per due motivi: non si coinvolgono beni ma altro denaro, gli scambi avvengo tra terzi non appartenenti al nucleo famigliare. L’usura permette profitto attraverso la forza della moneta ma è lo stesso filosofo a ricordare nella “Politica” che: “i soldi devono essere intesi puramente come mezzi di scambio e non come mezzo per aumentare interessi personali”.
Aristotele considerava l’usura come una categoria morale negativa, affermando senza mezzi termini come solo dal lavoro umano o dal suo intelletto potesse nascere la ricchezza, mentre quella prodotta dal denaro fosse solo dannosa. Il denaro non può generare denaro ma il denaro deve generare il benessere della famiglia. Per Aristotele l’usura rimane il modo più innaturale per aumentare la ricchezza della famiglia, come la sodomia è ritenuto lo strumento più innaturale per l’espansione della famiglia.«La moneta è, per sua natura, “sterile”. Con l’ usura, invece, essa prolifica; ed è proprio per questo che l’ usura è il modo più innaturale di guadagnare». Se nella frase del filosofo greco, invece delle parole moneta e usura sostituiamo le parole sesso e sodomia, otteniamo un confronto simile: Il sesso è per sua natura un tabù con la sodomia invece esso prolifica. Per Aristotele l’usura è il modo più innaturale per aumentare la ricchezza della famiglia, come la sodomia è ritenuto lo strumento più innaturale per l’espansione della famiglia.
Anche San Tommaso D’Aquino sottolinea il chiaro collegamento tra sodomia e lo strumento economico dell’usura. Secondo il filosofo la sodomia e l’usura sono entrambi: «peccati contro natura, in cui l’ordine stesso della natura è violato, una ferita fatta a Dio stesso, dei peccati che minano l’ordine naturale delle cose». Nel canto XI della Divina Commedia, Dante Alighieri racconta il tuo viaggio nel girone “dei violenti contro Dio e contro la natura”: i sodomiti e gli usurai (i sodomiti sono indicati come abitanti di Sodoma, mentre gli usurai di Cahors (“Caorsa”), all’epoca sinonimo di città degli strozzini). Per il poeta fiorentino, l’usuraio fa nascere nuovo denaro dal denaro sfruttando lo scorrere del tempo. Il tempo però, è creatura di Dio che ha dato agli uomini perché provvedano alla loro salvezza (e non al loro profitto): l’usuraio ruba il tempo a Dio per farlo proprio e lo vende per generare denaro. La sodomia nel 1200 era considerato un peccato estremo poiché contro il principio di procreazione imposto da Dio. Ezra Pound nel suo libro 1935 “Social Credit”(1935) ricorda che “l’usura e la sodomia, sono state sempre condannate dalla Chiesa per lo stesso motivo: entrambe vanno contro lo sviluppo naturale”.
Solo con gli economisti/filosofi moderni, i quali consacrarono la libertà di mercato, si raggiunse un certo liberismo sessuale. Smith nella “Ricchezza della nazione” espanse l’idee economiche legate al commercio: dal commercio familiare (prima l’unico ad essere considerato naturale) come quello del birraio e del fornaio, si passa anche al commercio su ampia scala tra le varie nazioni. Adam Smith non era contro la sodomia. Il suo vecchio amico Come Jeet Heer ha fatto notare in un suo articolo, l’amico Alexander Dalrymple nel libro “Thoughts of an Old Man” (1800) scrive che per Smith «la sodomia era una cosa in sé indifferente».
Il filosofo Utilitarista Bentham sosteneva che la sodomia. “non produce alcun dolore a nessuno”, ma “al contrario produce piacere.” Bentham, grande sostenitore della libertà personale ed economica, della separazione tra stato chiese, rovesciò i precedenti tabù: promosse la difesa dell’usura e la depenalizzazione della sodomia. Il filosofo nel libro “Offences against one’s self: paederasty” (1785), si interroga sulla ragione per cui la sodomia é punita così severamente dalle nazioni europee ma, seguendo il principio di utilità da lui sviluppato, non ne trova giustificazione. Il reato di “impudicizia” secondo Benthamnon quindi non può essere considerato un male primario in quanto non é causa di dolore per nessuno ma anzi causa di piacere.
La sodomia è relazionata all’economia attraverso l’intermediazione dell’ usura. Per secoli, entrambe sono state ritenute deplorevoli poiché non naturali. L’evoluzione sociale e sessuale nel 2013 ha reso la sodomia un fenomeno diffusamente accettato e del tutto naturale. L’usura,come quella praticata ancora oggi nel 2013 (anche da alcuni istituti bancari) rimane invece totalmente inaccettabile e non naturale. È chiaro, che l’usura è quindi il peccato contro (la) natura dell’economia.