L’abbiamo sempre conosciuto come il mese delle rose, ma da ora Maggio è anche il mese “del cervello”. Il mese della ricerca sul cervello. Un brainmonth che accende i riflettori sulla ricerca e sull’innovazione in materia di neuroscienze, cognizione e altri settori correlati.
Per avviare questa ricerca in tutta Europa, la Commissione europea ha stanziato circa 150 milioni di euro che servono a finanziare 20 nuovi progetti internazionali che studino essenzialmente il cervello umano. Somma che aggiunta a quella destinata dall’Unione Europea dal 2007 a questo settore, ammonta a oltre 1,9 miliardi di euro.
Perchè è importante una conoscenza precisa del cervello e del suo funzionamento? Perchè questo organo è il “motore” del nostro corpo, in quanto orchestra e dirige ogni piccolo aspetto del nostro pensiero, delle nostre percezioni e del nostro comportamento. E’ infatti il cervello a definire con precisione quello che siamo. E quindi una migliore conoscenza del suo funzionamento: molecolare e cellulare è importante per definire quello che siamo sì, ma anche per prevenire quelle patologie neurologiche e psichiatriche, che oltre ad essere per l’individuo colpito origine di gravi sofferenze, risultano tra le malattie più invalidanti, con pesanti ricadute sulla collettività.
Negli ultimi anni intense ricerche hanno portato allo sviluppo di trattamenti specifici che curano e attenuano i disturbi del morbo di Parkinson e l’Alzheimer, tanto che oggi è possibile diagnosticare in anticipo, attraverso dei test psicologici, quest’ultima malattia con una sicurezza che si avvicina al 90%. Una risposta sicura anche alle nostre preoccupazioni quotidiane che ci portano spesso, per vari motivi dovuti a stanchezza e stress, a dimenticare delle cose importanti.
I rilettori della ricerca verranno quindi accesi da oggi fino alla fine del mese in oltre 50 manifestazioni organizzate in tutta Europa, con conferenze, workshop, riunioni, corsi estivi e corsi didattici. E se il primo obiettivo, come abbiamo già detto, è la conoscenza per combattere le patologie, ce ne è un secondo anch’esso importante: dimostrare come gli studi sul cervello possano rivoluzionare l’informatica.
La brain research non inizia certo da zero. Molti i progetti già avviati in Europa e in Usa. “Grafene” e “Cervello umano” sono esperienze “al crocevia tra scienza e tecnologia”, già avviate e finanziate con un miliardo circa di euro per i prossimi dieci anni. E ciascuna di esse coinvolge ricercatori di almeno quindici Stati membri dell’UE e quasi 200 istituti di ricerca.
Di cosa si occuperanno i 20 nuovi progetti? Si dovrebbero concentrare su nuove scoperte e innovazioni come il trauma cranio-encefalico, i disturbi mentali, il dolore, l’epilessia e i disturbi della condotta in età pediatrica. Ma essendo
ancora in corso gli accordi tra Stati, i progetti non possono essere resi noti. Si sa che partirano da questa estate, in partenariato con il mondo industriale e delle piccole imprese che svolgeranno un ruolo di primo piano nei settori dei disturbi mentali, dell’epilessia e dei disturbi della condotta in età pediatrica.
Ma bisogna fare in fretta. E’ stato stimato, infatti, che circa 165 milioni di europei, man mano che invecchiano, svilupperanno probabilmente una qualche forma di patologia legata al cervello. Urge quindi trovare le cure adatte. Non solo
per un problema di salute pubblica…ma anche “per mantenere le nostre economie all’avanguardia nel settore delle nuove tecnologie dell’informazione e dei servizi”.
Allora non sarà un caso se maggio è il mese delle rose…e del “cervello”!