Succede che qualcuno decide di fare un film su uno dei tuoi libri preferiti e all’euforia iniziale segue una fase di profonda paura e disperazione: e se poi non è come me lo immagino?
Potreste stare a disquisire giorni e giorni per lunghissime ore, ma la cosa da fare è una: non vederlo.
E’ un po’ come andare ad Atene dopo aver studiato al liceo classico, sapendo già che potrebbe deludervi. E inevitabilmente sarà così. Ma lì è comunque colpa del tempo. Nel caso di un film, ciascuno ha in mente una propria visione personalissima che si è formata tra una pagina e l’altra del libro, pregna di emozioni, colori, volti e magia.
Paradossalmente può emozionarvi più un Re Lear recitato dal prof nella compagnia teatrale della parrocchia: non dipende dalla bravura dell’attore, dipende semplicemente da quanto si avvicini alla vostra idea di Re Lear.
Ma in alcuni casi non si può rischiare.
Quindi, caro DiCaprio, le attese sono troppo alte. A sto giro salto.