Sogni di meritoDemenziali incentivi per chi molla la scuola e fa figli

N.B.: Rettifica: i requisiti non devono esserci tutti insieme ma bisogna essere di età compresa tra i 18 e 29 anni e una tra le tre opzioni a)non lavorare da 6 mesi, b) privi di un diploma di sc...

N.B.: Rettifica: i requisiti non devono esserci tutti insieme ma bisogna essere di età compresa tra i 18 e 29 anni e una tra le tre opzioni

a)non lavorare da 6 mesi,

b) privi di un diploma di scuola media superiore o professionale,

c) vivere da soli con una o più persone a carico.

Ciò non toglie che incentivare il lavoro a chi molla gli studi neanche troppo avanzati (e ora si scopre che non servono nemmeno altri parametri che possano significare almeno un contesto disagiato) sia un’azione completamente avversa al merito e al vero sviluppo sociale.

Nonchè, in alcuni contesti del nostro paese, un pericoloso incentivo a smettere di studiare.

Il dl lavoro dice che per poter disporre dell’incentivo per i datori di lavoro fino a un massimo di 650 euro mensili per le assunzioni stabili di giovani, questi debbano

1) essere in età fra i 18 e i 29 anni,

2) essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi,

3) privi di un diploma di scuola media superiore o professionale,

4) vivere soli

5) con una o più persone a carico.

Ora non credo che la platea a cui ci si possa rivolgere sia molto estesa, ma francamente io non conosco nessuno tra i 18-29 anni che abbia mollato gli studi, che non viva più con i genitori e che abbia figli da mantenere essendo anche disoccupato.

Oltre che una norma un po’ strana per i particolarissimi soggetti target, la trovo anche poco lungimirante, al contrario incentivare gli imprenditori ad assumere giovani tramite defiscalizzazione (invece che magari incentivi) non è un’idea stupida, al contrario un sogno.

Ma dare soldi affinchè le aziende assumano asini senza know-how, che figliano in giro senza avere lavoro ed entrate sicure e che al tempo stesso non vogliono stare con i propri genitori (perché mai uno dovrebbe vivere da solo senza lavoro, conoscenza e con figli a carico?!), la trovo la solita visione dello stato come una balia assistenzialista miope invece di uno stratetico arbitro il quale sproni la realizzazione personale tramite un percorso verso più libertà individuale con poche e sicure regole.

Ma potrebbe andare peggio: potrebbero avere rinviato il rialzo dell’IVA aumentando altre tasse al posto di tagliare spese inutili.

Ah no, l’hanno fatto.

twitter @gioviravetta