Sogni di meritoIngroia molla la magistratura. Almeno non si crede Dio.

Ingroia lascia la magistratura. Aldilà delle simpatie politiche il suo comportamento è stato decisamente poco serio verso la nazione che serve (serviva). Sia verso le istituzioni sia verso i citta...

Ingroia lascia la magistratura.

Aldilà delle simpatie politiche il suo comportamento è stato decisamente poco serio verso la nazione che serve (serviva). Sia verso le istituzioni sia verso i cittadini.

La separazione dei poteri è uno dei principi basilari della democrazia, principio che Ingroia ha sempre ignorato credendosi superiore a queste regole fondamentali sia dal punto di vista razionale che giuridico.

Quando si riporta con i piedi per terra i suoi groupies ricordando loro il fatto che chi detiene il potere giudiziario non dovrebbe fare politica attiva perchè mina l’indipendenza e l’oggettività del suo operato, essi ti rispondono giustificandosi tramite il tipico iperinflazionato (quante volte lo sentiamo ultimamente anche dai supporters 5 stelle) “ma che vuoi che sia questo problema quando in italia abbiamo questo, quello, quell’altro…”.

No cari Ingroiani, è proprio questo il problema!

Se ognuno continua a pensare che il proprio problema, la propria situazione anomala ha solo un’importanza marginale rispetto all’oceano di stranezze del disastroso declino italiano, non se ne uscirà mai.

Ma la vicenda Ingroia non è assolutamente un problema marginale:

esso infatti è “in radice” addirittura più grave del fatto che Berlusconi sia proprietario di media e contemporaneamente leader politico o persino presidente del consiglio dei ministri (“in albero” invece no, ossia gli effetti di un impero enorme come quello berlusconiano hanno conseguenze nettamente e ovviamente maggiori), perchè se possiedi i media puoi influenzare, se giudichi puoi decidere;

più grave che del fatto che i principali sindacati abbiano precisi accordi politici con uno dei principali partiti e garantisca voti costanti insieme ad altri “benefit” di propaganda, anzichè porsi terzi alla politica ed essere esclusivamente portatori di istanze, mantenendo costante la posizione “di lotta e di governo” di precise parti politiche;

è più grave del fatto che ci sia una televisione pubblica che fa informazione sotto dettato della politica ch vi nomina i dirigenti.

Chi decide la sorte della libertà umana, chi può rovinare la vita o fare giustizia, non può macchiare questo compito sacro con le sue credenze politiche (e per giunta estreme).

Perché una volta che ti candidi e dimostri come vedi il mondo, che visione hai di come dovrebbe essere la società, una volta che vieni completamente bocciato dal voto dagli italiani, come diavolo puoi ripresentarti dall’altra parte della bilancia della giustizia ed essere credibile nei confronti dei tuoi cittadini?

La risposta?

Non puoi. Non potevi e non potrai.

Ottima cosa che Ingroia abbia mollato la magistratura. Avrebbe dovuto farlo prima per rendere libero se stesso e liberi noi.

Non mi dilungo a criticare i suoi comportamenti nell’ambiente lavorativo chiedendo ferie dopo il flop elettorale guadagnando svariate migliaia di euro al mese per non fare nulla o facendo faziosamente quel poco che fa, sputando sopra a tutti i disoccupati o sottopagati d’Italia che si spaccano la schiena per portare un piatto a se stessi e alla propria famiglia.

Non mi dilungo a criticare la figura becera che ha fatto (colpendo anche l’immagine italiana) per il suo ruolo all’ONU, mostrando cialtroneria vera e arrivismo egoista.

Non mi dilungo a criticare il fatto che in Valle d’Aosta non voleva andare, essendo essa l‘unica regione in cui non si era candidato, e che invece di fare un minimo di autocritica parlava di complotti ai suoi danni.

Ops, mi sono dilungato a criticare. Ma Ingroia ops, si era dlungato a giudicare.

Ciao Antonio, e ora insegna agli arbitri come fare i capi ultrà del milan e poi rompere le scatole se non ti lasciano arbitrare il derby di Milano!

Twitter @GioviRavetta

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