Si sono conclusi a Bruxelles i lavori della Settimana Verde, importante conferenza europea sull’ ambiente. I temi toccati quest’anno hanno riguardato la qualità dell’aria e la salvezza dell’acqua. Emblematico il titolo della principale conferenza della settimana con cui si è aperto il summit: “La sfida dell’acqua – ogni goccia conta”.
Circa 3.000 i partecipanti tra parti interessate, ONG, rappresentanti governativi e funzionari dell’UE che hanno discusso per trovare insieme delle soluzioni. Ad esempio … come tutelare la disponibilità di acqua di buona qualità a fronte di un rapido incremento della popolazione. O anche… come mantenere l’approvvigionamento di questo liquido essenziale a fronte di un evidente cambiamento climatico.
Una recente indagine della Commissione europea mostra “che sette cittadini europei su dieci ritengono che le questioni legate all’acqua rappresentino un’importante fonte di preoccupazione. L’inquinamento di origine puntuale o diffusa, l’eccessiva estrazione di acqua e l’alterazione di fiumi e laghi mettono a repentaglio gli sforzi compiuti per conseguire entro il 2015 un buono stato delle acque europee. Le catastrofi naturali come la siccità e le inondazioni sono diventate più frequenti e gravi su ampie zone del nostro continente e la loro gravità e frequenza sono destinate ad aumentare in conseguenza dei cambiamenti climatici e della modificazione dell’uso dei suoli”.
Una bella sfida dunque perchè bisogna garantire una quantità sufficiente e di buona qualità di acqua da usare in modo sostenibile ed equo.
L’aria è stato il secondo tema. “Un’aria più pulita per tutti” è stato l’obiettivo. Un sogno? Una chimera? Mah. I partecipanti hanno tentato di individuare delle soluzioni all’inquinamento dell’aria a fronte soprattutto di un incremento della produzione industriale ed energetica, dell’aumento del traffico, della combustione di combustibili fossili e dei cambiamenti climatici. L’inquinamento dell’aria è spesso invisibile – ha detto Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, – ma i suoi effetti sono purtroppo reali. Paghiamo un prezzo molto elevato per la scarsa qualità dell’aria”. Peraltro con elevati costi medici per curare le malattie che una scarsa qualità dell’aria causa alle persone – ha aggiunto il Commissario. E poi non si contano i giorni lavorativi persi per malattia. Ma spesso ci si rimette addirittura la vita. Le vittime purtroppo continuano ad aumentare. Si contano in centinaia di migliaia. Le norme per la tutela della salute sono troppo spesso disattese. E negli ultimi 30 anni le malattie mortali legate all’inquinamento atmosferico sono raddoppiate. Solo nel 2010 ci sono state 420.000 vittime.
Cosa si aspetta allora a generare ”Un’ aria migliore per tutti”? I partecipanti si sono lasciati con l’impegno che bisogna trovare delle soluzioni. Fortunatamente non si comincia da zero perchè è dal 1970 che le politiche europee affrontano questo problema. Qualcosa è anche migliorato, grazie a un migliore controllo delle emissioni e della qualità dei carburanti. Ma il problema non è stato azzerato. Quello che preoccupa è lo smog estivo che supera regolarmente i limiti di sicurezza. Il Commissario Potočnik ha dichiarato il 2013 l’“Anno dell’aria”. L’anno in cui la Commissione riesaminerà l’attuale strategia sull’inquinamento atmosferico, cercando nuove soluzioni. Le norme ci sono ma molto spesso non vengono applicate dagli Stati membri, non da tutti perlomeno. E non da chi vive nelle zone più densamente popolate dell’Unione Europea. Per cui ognuno verrà chiamato a fare la propria parte, sempre se hanno a cuore questo vecchio Continente e salvarlo dalla deriva ambientalista.