IotaSul perché a Mostar c’è un monumento a Bruce Lee

Mostar è stata la prima città al mondo a dedicare un monumento a Bruce Lee, nel 2005. Questa scelta, senza dubbio singolare, fu allora il risultato dell’azione di un gruppo di giovani “per il super...

Mostar è stata la prima città al mondo a dedicare un monumento a Bruce Lee, nel 2005. Questa scelta, senza dubbio singolare, fu allora il risultato dell’azione di un gruppo di giovani “per il superamento delle divisioni etniche”. Dopo otto anni di assenza, il monumento è tornato ieri al suo posto.

Dopo la guerra degli anni novanta, la città erzegovese è assurta a simbolo delle divisioni e della sostanziale ingovernabilità della Bosnia Erzegovina del dopo Dayton. Forse più ancora di Sarajevo, dove comunque durante la guerra si tentò di conservare un’immagine cosmopolita, Mostar è diventata sinonimo della fine della “fratellanza e unità” jugoslava, brutalmente annichilita nel conflitto.

Croati bosniaci da una parte, Bosgnacchi dall’altra. Nel mezzo, l’incapacità assoluta di trovare una qualche modalità di vita in comune, in una città che è divisa oltre che (naturalmente) dal calcio, anche nei servizi di elettricità o negli operatori telefonici. A riconfermare le difficoltà di Mostar ci ha pensato, negli ultimi mesi, anche la grave crisi politica che ha paralizzato la vita istituzionale della città (ad oggi, Mostar è l’unico comune in Bosnia Erzegovina dove non si sono tenute le elezioni amministrative che nel resto del paese si sono svolte nell’ottobre 2012).

In un luogo dove gli atti di vandalismo politico a statue e monumenti sono all’ordine del giorno, nel 2005 si avvertì il bisogno di trovare un simbolo capace di unire le due anime della città. Apparentemente, non si trovò niente di meglio che Bruce Lee, “simbolo universale della lotta contro le ingiustizie”. La storia, che potrebbe apparire inverosimile per molti versi, è vera, ed è abbastanza eloquente della situazione in Bosnia Erzegovina. “Saremo sempre Bosgnacchi, Serbi o Croati. Ma una cosa che abbiamo tutti in comune è Bruce Lee”, dichiarava all’inaugurazione il rappresentante del gruppo di giovani che aveva avuto l’idea.

Qualcuno, evidentemente, non doveva pensarla allo stesso modo. Purtroppo la statua subì danni vandalici già qualche ora dopo la propria inaugurazione. E venne ritirata. Ora, dopo otto anni di restauro, è di nuovo al suo posto. Bruce Lee è tornato a Mostar.

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