Ha fatto scalpore Lorenzo Guerrieri, 24 anni, brianzolo, studente alla Bocconi. Secondo le anticipazioni ricche di paparazzate (foto sopra) del settimanel Chi, sarebbe infatti la nuova fiamma di Barbara Berlusconi e, come tale, avrebbe scalzato la stella calcistica brasiliana Alexandre Pato.
In verità Guerrieri avrebbe dovuto far colpo, perché, come pure è stato scritto, lavora in un’enoteca di Monza per pagarsi gli studi.
Nel nostro Paese infatti non valorizziamo abbastanza gli studenti universitari che, durante il loro percorso accademico, trovino il tempo e il modo di lavorare.
Piccole occupazioni, lavoretti, collaborazioni, tutte all’insegna del tempo parziale, che sono molto diffusi per esempio negli Stati Uniti, e che cominciano a diffondersi anche in Italia, complice la crisi.
Non stiamo parlando di quei molti studenti-lavoratori o, per meglio dire, lavoratori-studenti che saltano all’occhio anche nelle statistiche di AlmaLaurea e che sono persona occupate le quali studiano con impegno ma comunque in maniera residuale. No, ci riferiamo a iscritti regolari e tendenzialmente assai frequentanti i corsi, che riescono a incastrare, nella loro settimana, alcune ore in un bar, in un negozio, in un supermarket.
Lavori che, generalmente, non avranno molto a che fare con quello che accadrà dopo la laurea e, se succederà, sarà perché il mercato del lavoro avrà segnato un ulteriore peggioramento delle condizioni di accesso, ma lavori in ogni caso. Esperienze che consentono a chi si impegna una maturazione importante, la possibilità di acquisire consapevolezza di quali logiche governino un ambiente di lavoro, l’esercizio della responsabilità, il senso del mantenere gli impegni, il valore del sacrificarsi. Insomma, una crescita vera che spesso anche i responsabili delle risorse umane, quando valutano un neolaureato per un inserimento, considerano di più di qualche punto nel voto di laurea.
Da noi accade invece che le grandi catene di distribuzione che, con la liberalizzazioni e e le aperture festive, hanno cominciato ad assumere gli universitari per i fine settimana, siano state tacciate di schiavismo, come è accaduto in Veneto l’anno scorso, per bocca di un assessore regionale. E parliamo di aziende che fornivamo allo studente tutte le garanzie contributive e di assicurazione.
Sarebbe invece opportuno che, a tutti i livelli istituzionali, a partire dagli stessi atenei, fossero dati messaggi positivi su questi giovani e sul loro impegno.
A questo riguardo è da registrare con interesse la svolta che il rettore di Teramo, Luciano D’Amico (foto), ha dato alle attività part-time, già previste nella normative del diritto allo studio studentesco. D’Amico vuole infatti affidare agli studenti molti lavori, dai servizi alle pulizie, che oggi vengono esternalizzati dall’ateneo, per un importo che potrebbe sfiorare il milione di euro. E lo vuol fare con una forte attenzione al merito, vale a dire premiando il rendimento in facoltà.
Da un piccolo ateneo forse una grande rivoluzione culturale. O comunque segnale significativo: il lavoro durante gli studi è così importante che bisogna meritarselo.
Correzione: Guerrieri studia Economia in Bicocca, e non in Bocconi, come era stato detto inizialmente. Non cambia l’evviva.