I gruppi parlamentari del 5 stelle “restituiscono ai cittadini” un milione e mezzo di euro ( più precisamente 1.569.951,45 euro).
Essi provengono dalla diaria e dalle varie indennità non rendicontate da marzo a maggio dai senatori e deputati grillini (ebbene sì, in Italia tra i vari sprechi ci sono anche un sacco di bonus, oltre agli alti stipendi, che i parlamentari prendono indistintamente da quanto spendono: hanno 3000 euro per i viaggi e ne spendono 1400? Loro ne prendono 3000 comunque).
I soldi risparmiati non sono in ogni caso stati restituiti ai cittadini, come dicono gli articoli di giornale e il titolo dell’evento mediatico creato ad hoc (restitution day), ma essi sono stati messi in un fondo di ammortamento per il debito pubblico.
Ergo, nostri soldi presi con tasse sono andati in quel fondo invece che ai deputati.
Più dignitoso, certo, ma comunque un prelievo dalle nostre tasche a finanziare lo stato.
Ma ci siamo abituati, nello stato italiano la spesa non si riduce mai e si finanzia assorbendo dai cittadini, il debito non si abbatte mai con beni dello stato ma con beni dei privati.
Prelievo esiguo ovviamente, potranno dire i parlamentari grillini, ma è esigua anche la cifra in confronto al titanico debito pubblico di oltre 2000 miliardi di euro.
Un gesto simbolico di buona volontà. Ma per abbattere il debito serve ben altro, per esempio privatizzazioni consistenti di tutto quel patrimonio inutile e vizioso che ci porta più danni che guadagni.
Quindi, grazie mille 5 stelle e apprezziamo il pensiero, ma adesso via con battaglie più utili (oltre a queste simboliche che servono comunque a far sentire l’acqua alla gola ai vostri avidi colleghi!).