Cittadini, non sudditiIl Paese delle semplificazioni impossibili

Quello che segue è un episodio piccolo, ma significativo di vita parlamentare vissuta che aiuta a capire perché in questo Paese ogni tentativo di semplificazione si traduce in un fallimento, quando...

Quello che segue è un episodio piccolo, ma significativo di vita parlamentare vissuta che aiuta a capire perché in questo Paese ogni tentativo di semplificazione si traduce in un fallimento, quando non in complicazioni ulteriori.

Qualche notte fa (non sera: notte, perché le Commissioni referenti hanno ripetutamente lavorato fino a dopo le 2 a.m.), il Viceministro Stefano Fassina, presente per il Governo ai lavori sul DL Fare delle Commissioni riunite Affari costituzionali – Bilancio, ha invitato a votare contro il mio emendamento sulla abolizione della responsabilità solidale negli appalti anche per le ritenute di lavoro dipendente.

Questo nonostante la Commissione Finanze, quale commissione competente di merito, avesse osservato per iscritto l’opportunità di tale semplificazione, come si può leggere in uno specifico punto del suo apposito parere consultivo.

L’episodio è tutt’altro che trascendentale, anzi; il dibattito, però, è stato veramente indicativo. 

Ai miei tentativi di spiegazione delle buone ragioni dell’abolizione di un regime che determina costi amministrativi e rallenta la filiera dei pagamenti senza riuscire ad essere realmente incisivo nella lotta all’evasione, il Viceministro Fassina ha replicato che, contrariamente a quello che io cercavo di rappresentare, l’adempimento “è utilissimo e proprio per questo si ripetono numerosi tentativi di eliminarlo”.

L’utilità, in sintesi, sulla base di altri interventi a supporto da parte di altri onorevoli del Pd, consisterebbe nel fatto che l’adempimento serve a bloccare l’evasione soprattutto nel settore degli appalti dei servizi, dove altrimenti è pieno di aziende che subappaltano ad altre che poi falliscono ad arte lasciando il fisco con un palmo di mano.
Ho cercato di fare presente che non è certo con un obbligo di asseverazione che si contrasta questi comportamenti: chi è così spregiudicato e criminale, certamente non esita a farsi fare una asseverazione falsa da professionisti altrettanto spregiudicati e criminali, oltre che patrimonialmente inaggredibili, vanificando così il senso di un adempimento che finisce solo per gravare su aziende oneste e professionisti scrupolosi che ottempererebbero ai loro obblighi anche senza queste pastoie.

Niente da fare.

Alla fine il PD ha serrato i ranghi (escluso l’on.le Galli, l’ex direttore di Confindustria, cui va dato atto di coerenza), imponendo di fatto ai suoi di non votare contro una norma difesa con così convinzione dal suo Viceministro.

Noi di Scelta Civica, che pure sosteniamo con lealtà questo Governo, abbiamo comunque posto in votazione e sostenuto l’emendamento.

In tutto questo, mentre parte del Pdl si “distraeva” (ma l’ora era tarda e, soprattutto, come la maggior parte dei mille piccoli problemi che affliggono chi prova a lavorare e produrre in questo Paese, il tema era troppo poco mediatico per meritare attenzione compatta), il M5S si è scoperto mediatore con una soluzione di compromesso che solo noi non abbiamo accettato e che lascia le cose complicate poco meno di prima.

Per trasparenza, ricordo che gli sfortunatissimi commi che ho cercato di abrogare, introdotti nel 2006 da Visco e abrogati nel 2008 da Tremonti, sono stati reintrodotti nel 2012 da Grilli (un errore che Scelta Civica riconosce come tale e, da oggi, consegna a chi ci ha impedito di porvi rimedio), così come sottolineo che il Pd non si è detto contrario tout court alla loro abrogazione integrale.

Il punto, però, è che sarebbe disponibile a valutarla solo contestualmente all’entrata a regime di un sistema di fatturazione elettronica che trasferisca i dati in tempo reale all’Amministrazione finanziaria.

Invero la fatturazione elettronica, a determinate condizioni, è cosa auspicabile da tutti, ma è difficile capire cosa ci azzecchi la fatturazione elettronica con le ritenute alla fonte sul lavoro dipendente (oggetto del vexato emendamento, posto che, per l’Iva, il Dl Fare aveva già risolto il problema).

Sono fermamente convinto che ciascuno anche l’altra notte abbia cercato di fare la sua parte al meglio e in piena buona fede, ma rimane il fatto che, sommando tanti piccoli episodi come questo, la politica, nella percezione dei cittadini, continuerà sempre più ad assomigliare al luogo in cui si danno risposte complesse alle domande semplici, oltre che risposte zero alle domande complesse.

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