Ha fatto proprio questo Enrico Brignano l’altro giorno a Latina durante il suo spettacolo: “Il meglio dell’Italia”. Una grande esibizione con cui ha voluto omaggiare questa città che gli ha riservato un’accoglienza molto… molto calda. Sudata, direi!
Latina in questi giorni è molto presa dal calcio. E va bene. E’ andata in serie B e non si parla d’altro. Per cui l’unica preoccupazione di questi tempi è l’adeguamento dello stadio. E tutti i soldi vengono canalizzati lì, a discapito di tutto il resto, cultura compresa. Ma questo non da oggi, tanto è vero che la parola “cultura” non viene neanche citata tra le competenze specifiche degli assessori che fanno parte della Giunta Comunale. Così nessuno può recriminare.
Ma torniamo a Brignano. Il suo spettacolo era molto atteso e ovviamente ha richiamato tantissima gente. Un pienone da grandi occasioni. Solo che con questo caldo l’unico modo per difenderti negli ambienti chiusi è l’aria condizionata. Ma al teatro di Latina l’altra sera questo comfort non c’era…o se c’era funzionava davvero male, per cui per mitigare la canicola e la mancanza d’aria c’erano solo i ventagli delle signore che andavano a ..cento all’ora.
Brignano, grande comico e affabulatore su quel palco stava mettendo in scena il nostro Paese. Un Paese con tanti difetti, tante carenze e tante debolezze, che lui, con la sua solita ironia e maestria, evidenzia proprio per riuscire a risvegliare quelle coscienze ormai impigrite e assopite.
Poteva quindi tacere di fronte a questa situazione? Il caldo non ha fatto soffrire solo gli spettatori, ma anche la sua compagnia e i suoi musicisti. Era tutto uno sgocciolare di sudore. E tutto un’asciugare… con kleenex a volontà.
Ma sentiamo come ci racconta quanto accaduto lì dentro, Francesca Suale, una delle fondatrici di Rinascita civile, un’associazione nata da poco a Latina, che tenta in tutti i modi di risvegliare le menti intorpidite di questa città.
“Teatro gremito e spettacolo ben orchestrato. Ma con il caldo di questi giorni, immaginate però cosa abbia potuto significare restare chiusi per un paio di ore dentro il teatro D’Annunzio, con l’aria condizionata che funzionava si e no per metà. Un vero carnaio, dove i ventagli erano l’unico sollievo per le signore, alcune anche anziane.
La calura e la disorganizzazione non ha ovviamente risparmiato l’artista Brignano, e la sua compagnia. Così, l’attore, con la sua comicità espressiva e le sue esilaranti battute, in un fuori programma e spettacolo nello spettacolo, ha cominciato a lanciare frecciatine all’ amministrazione di questa città, che non sa gestire un bene così prezioso come il teatro. Si è quindi portato in scena un grosso ventilatore: “me lo sono dovuto portare da Roma perché qui a Latina neanche questo mi hanno dato”, ha detto tra le risate generali. Poi ha chiesto espressamente se ci fosse il Sindaco in sala.. che c’era e probabilmente si nascondeva. Ha chiesto più volte dove fosse. Una volta rintracciato, lo ha invitato a salire sul palco. Ma questi ha rifiutato. Brignano non si è perso d’animo ed è sceso. Al sindaco quindi ha chiesto se pure questa città soffre della “sindrome del barcone” (balcone tradotto dal romano) e poi rivolgendosi a tutti noi, spettatori sudati e boccheggianti, ci ha rintuzzato simpaticamente dicendo che la colpa non è del sindaco, ma nostra perché siamo noi cittadini che dobbiamo pretendere ciò che ci spetta. Siamo noi che dobbiamo chiedere, per esempio, un teatro che funzioni bene. Siamo noi che dobbiamo scegliere con il nostro voto chi amministra bene la città e poi ha concluso: non dovete chiedere favori a questi politici perché così facendo, loro vi chiederanno in cambio un prezzo molto più alto. Vi chiederanno la vostra libertà i vostri diritti..Se questo Paese è nostro siamo tutti responsabili di ciò che diventerà.”
Ma che bel fuori programma Brignano! Torna presto! Magari… in inverno!